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CANTONEOggi in conferenza stampa c'era anche Berset: «Questo virus ci cambierà tutti»

19.03.20 - 13:59
Berna mostra vicinanza al nostro cantone, che nell'emergenza è stato pioniere. E invita i cittadini a stare a casa.
TiPress
Berna mostra vicinanza al nostro cantone, che nell'emergenza è stato pioniere. E invita i cittadini a stare a casa.
«Stiamo crollando nella peggiore recessione economica dalla seconda guerra mondiale. Questa crisi segnerà la vita di tutti».

 

È arrivato a Bellinzona questa mattina a bordo di un elicottero il consigliere federale Alain Berset. Il capo del Dipartimento federale dell'interno - accompagnato da una folta delegazione tra cui il direttore dell'UFSP Pascal Strupler - ha incontrato i membri del Consiglio di Stato per una riunione sull'emergenza coronavirus.

All'incontro con la stampa di oggi, per aggiornare la popolazione sulla situazione attuale nel nostro cantone, è quindi presente anche Berset.

In occasione della festa del papà, il Cantone ha realizzato un'immagine speciale onorando la campagna #distantimavicini (vedi allegato).

La situazione in Ticino - Un nuovo decesso legato al Covid-19 è stato registrato nelle ultime 24 ore in Ticino. Lo ha annunciato prima di mezzogiorno lo Stato Maggiore Cantonale di Condotta (SMCC). Il numero delle vittime è salito dunque a 15. Anche in questo caso, la persona deceduta rientrava nella categoria delle persone vulnerabili. I nuovi casi di contagio registrati sono 127, per un totale di 638 casi positivi cumulativi a partire dal 25 febbraio 2020.    

La situazione in Svizzera - Daniel Koch, capo della divisione malattie trasmissibili dell'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP), oggi a Berna ha spiegato che i casi di coronavirus registrati in Svizzera sono saliti a 3'888 (3'438 contagi sono stati confermati e 450 sono ancora in attesa dopo un primo risultato positivo). Ieri erano 2'772 i casi confermati segnalati all'UFSP. I decessi legati al Covid-19 sono 33.

 

16:12
TiPress
14:55

La conferenza stampa si è conclusa. Grazie per averla seguita su Tio.ch.

14:55

Vitta assicura: «Stiamo lavorando per aumentare i posti in terapia intensiva. Ci avvicineremo ai 100 macchinari. Chiaramente ci vuole anche personale specializzato per farli funzionare. Voi cittadini fate il vostro dovere con responsabilità. Noi con il settore sanitario stiamo cercando di aumentare il più possibile la capacità di prenderci cura dei malati. Come Ticino abbiamo bisogno di solidarietà da altri cantoni per affrontare il momento in cui raggiungeremo il numero massimo di ospedalizzati».

14:53

Domande: È vero che mancano test per il coronavirus e disinfettanti? Si stanno ammalando anche gli under 65? I carnevali hanno moltiplicato il contagio?

Vitta: «Le misure in Ticino sono state adeguate in funzione dell'evoluzione della situazione. Il virus si diffonde con molta facilità. Ora è estremamente importante limitare i contatti personali. Oggi abbiamo discusso anche dell'approvvigionamento dei medicamenti con il consigliere federale. Stiamo lavorando su delle misure per appiattire la curva dei contagi e mettere il settore sanitario in condizione di avere più capacità di accoglienza per i casi acuti. Ci stiamo lavorando, anche con la Confederazione».

Berset: «Siamo in una crisi sanitaria a livello mondiale. La domanda sta esplodendo su diversi tipi di beni in contemporanea. Tutta la popolazione vuole disinfettanti, mascherine, farmaci che possono aiutarli. 

Per quanto riguarda i test è la stessa cosa. Fino a pochi mesi fa il test neppure c'era. Ora il tampone è una delle cose più richieste in tutto il mondo. È quindi importante coordinarci a livello nazionale. Abbiamo un ente che è abituato a gestire queste situazioni. E lo stanno facendo da tempo. Per quanto riguarda i farmaci c'è stata un'alta domanda e la Confederazione può agire per trovare degli accordi. Ma la situazione è sempre in continua evoluzione. Ci vogliono tempi di reazione per produrre. Tutto è piuttosto complicato.

Per quanto riguarda mascherine e disinfettanti, non siamo in una situazione di penuria. Cerchiamo di fare in modo che arrivino dove sono indispensabili, come ospedali e case anziani. Per le persone sane non è raccomandata, quindi non è il caso di rifornire le farmacie per la vendite delle mascherine alla popolazione. Servono ai professionisti che devono curare i malati.

Per quanto riguarda i test, c'è stata una discussione sui test a tappeto. La Svizzera è uno dei paesi al mondo che ha fatto più tamponi test. Che qui non si fanno tanti tamponi è una fake news. Noi siamo subito dopo la Corea del Sud e davanti a tutti gli altri paesi. Dobbiamo continuare ad acquistare questi test. Ricordiamo alla popolazione che non serve acquistare tanti medicamenti, pacchi e pacchi di pastiglie. Che poi finiranno per essere buttati in futuro».

14:46

Domanda a Berset: Lei ha detto che il Ticino è pioniere. Oggi porterà a casa un insegnamento per il resto della Svizzera?

Domanda a Vitta: Parlate di responsabilità personale. Ritenete che sia sufficiente?

Berset: «Non ho scoperto il Ticino stamattina e le sue difficoltà con il coronavirus. Ma poter parlare faccia a faccia con le persone coinvolte aggiunge spessore alla comprensione del problema. Venire sul posto è tutta un'altra cosa. Concretamente ci sono degli elementi che hanno cambiato le mie sensazioni e che porterò in Consiglio federale per applicare l'esempio ticinese a tutta la Svizzera. Voi ticinesi siete i primi a essere stati confrontati con quest'onda potente del coronavirus. Ma arriverà ovunque. Ho trovato calma e determinazione negli attori ticinesi. Ora serve che le persone toccate diventino responsabili. È una questione di comportamento personale e rispetto delle regole».

Vitta: «Il comportamento individuale è importante. Con le nostre misure abbiamo limitato molto la libertà. Ma ci vuole consapevolezza della situazione da parte di tutti. Occorre adeguare il proprio comportamento individuale. Ribadisco un concetto: il Ticino ha avuto la fortuna di fare il ponte lungo, con quattro giorni liberi per San Giuseppe. Ma invito tutti i cittadini a prendere questo ponte non come la possibilità per riunirsi in gruppi, divertirsi con il sole. Bisogna restare a casa, limitare al minimo i contatti. Questo porterà benefici al settore sanitario. Approfittate di questi giorni per restare a casa e limitare la diffusione del virus».

14:39

Domanda a Berset: Su quale scenario sta lavorando la Confederazione? Quando si prevede il picco? E il ritorno alla normalità? L'incertezza regna fra la popolazione e fa più paura del virus.

«La durata della crisi sanitaria è la priorità numero uno. Poi ci saranno le conseguenze economiche e sociali. Per la crisi sanitaria è molto difficile fare delle previsioni. Quello che spaventa è l'incertezza. Quello che abbiamo visto in Cina è diverso da quello che vediamo in Italia. Credo si possa dire che l'ondata epidemica ha già colpito la Svizzera, si sta sviluppando ed è più forte e più rapida di quanto ci aspettavamo. Se non si fa nulla le conseguenze saranno drammatiche. Con misure molto drastiche speriamo di riuscire a rallentare l'evoluzione e avere una pressione meno forte sui servizi sanitari. Anche se durerà un po' più a lungo. Sono molto cauto a fare previsioni. 

La vita sociale è diversa da quella che avevamo prima. Questo virus ci cambierà un po' tutti. Ci fa riflettere anche sulla nostra vita, sull'importanza dei legami».

Le conseguenze economiche e sociali invece saranno a molto lungo termine. Stiamo crollando nella peggiore recessione economica dalla seconda guerra mondiale.

14:35

Domanda a Berset: Lei parla di 10 miliardi di franchi. Ieri al Poli di ZH parlavano di 100 miliardi per salvare l'economia.

Domanda a Vitta: Cosa fate per gli indipendenti?

Berset: «Dovremo misurare quali sono veramente le conseguenze economiche della situazione. Le conseguenze economiche per il momento sono difficili da quantificare, sappiamo solo che saranno enormi. Quelle finora adottate sono in linea con quelle ticinesi. Ci sono alcune attività economiche, come il settore della ristorazione, che non hanno entrate e non possono pagare gli stipendi. Ci sono anche parrucchieri, estetisti. Li vogliamo aiutare a non sentirsi in balia degli eventi. Tutta la popolazione, lavoratori, indipendenti, aziende, in tutti i settori. La risposta del Consiglio federale è alle ultime fasi. La risposta è all'altezza della situazione. Domani ne discuteremo ancora».

Vitta: «Auspichiamo che ci sia un'attenzione nel pacchetto di misure che presenterà la Confederazione per gli indipendenti, particolarmente vulnerabili in questo momento. Le parole di Berset ci rendono fiduciosi».

14:31

Altra domanda a Berset: Lei ha parlato di sostegno finanziario al Ticino. Può quantificare?

«È un lavoro enorme. Stiamo cercando di elaborarlo per domani, quando presenteremo i lavori. Vi chiedo ancora un po' di pazienza. Dal mio punto di vista vi posso dire che la risposta è forte a livello di cifre, all'altezza della situazione. Sono cifre importanti. Che dovranno aiutare tutte le persone e le aziende toccate da questa emergenza coronavirus. Vogliamo proteggere tutti anche dalle conseguenze economiche. La cifra a livello svizzero è di 10 miliardi di franchi. Una base, non un tetto massimo».

14:29

Domanda a Berset: «De Rosa disse che a fine febbraio da Berna ci risero in faccia. È passato tanto, lei arriva in Ticino solo il 19 marzo».

«Le prime reazioni della Confederazione risalgono a gennaio. Non abbiamo iniziato a trovarci, ma abbiamo iniziato subito a lavorare. Ci siamo messi in contatto con l'Italia e abbiamo osservato da vicino la situazione. Anche con il Ticino abbiamo avuto contatti. Credo che quello che conta oggi non è sapere chi ha reagito prima. Noi abbiamo iniziato lavorando. Io avrei voluto venire prima, ma è stato impossibile. Ho cercato di venire però il prima possibile. Ma in Svizzera abbiamo un sistema di lavoro un po' diverso da quello che vale per altri paesi. Noi facciamo quello che diciamo e le cose vengono fatte in maniera precisa. Questo è il nostro modo di comunicare e lavorare».

14:26

Infine l'appello: «State a casa. Mantenete le distanze con le altre persone. Dobbiamo rimanere uniti. Contare su quello che ci unisce e non su quello che ci divide. Il virus è un nemico subdolo che non conosce frontiere. Questo periodo di incertezza continuerà. Tenete duro e non perdete la speranza. Solo così riusciremo a venire a casa da questa epidemia».

14:24

Il consigliere federale continua: «Le misure drastiche prese saranno efficaci solo se tutti le rispetteranno. Dobbiamo dimostrare solidarietà. Anche nei confronti delle vecchie generazioni. Dobbiamo proteggere la sanitÀ pubblica«.

14:24

«Il Consiglio federale vuole dare una risposta all'altezza della situazione. Aumenteremo il nostro sostegno, faciliteremo l'accesso a sostegni economici, faremo in modo di non lasciare indietro nessuno«.

14:22

«La situazione è eccezionale e viene presa molto sul serio. L'incontro di questa mattina è stato molto utile. Abbiamo affrontato senza tabù tutti gli argomenti. Per migliorare ancora la risposta all'evoluzione del coronavirus. Sappiamo che le misure prese sono molto forte, drastiche, che limitano la libertà della popolazione e ostacolano le attività economiche, culturali, sportive, associative. Ne siamo consapevoli. Ma se sono state adottate dimostrano che la situazione va presa sul serio».

14:21

«Noi dobbiamo far capo a tutti i cittadini affinché si attengano alle misure, che restino a casa, che siano prudenti per frenare la diffusione del virus. Ci sono momenti in cui bisogna dire le cose "pane al pane, vino al vino". Il canton Ticino ha fatto un lavoro eccellente. Ma ora abbiamo bisogno il sostegno di tutta la popolazione».

14:20

Il consigliere federale, dopo un'introduzione in italiano, passa al fracese: «Vediamo che le strutture sanitarie stanno raggiungendo il limite delle loro capacità. Abbiamo a che fare con un virus nuovo. Ora vediamo cose che non avremmo mai potuto immaginare qualche mese fa. Il Ticino ha bisogno di sostegno perché le sue strutture sanitarie stanno raggiungendo il limite, essendo in prima linea».

14:18

Alain Berset ringrazia tutte le persone coinvolte. «La Svizzera è con il Ticino che si batte in prima linea contro l'epidemia».

14:17

La parola a Berset«Viviamo giorni molto difficili. Sono state prese misure drastiche per rallentare la diffusione dell'epidemia e proteggere il sistema sanitario. Il Ticino è stato pioniere in questo. È stato il primo cantone a dichiarare lo stato di necessità. Il Governo ha preso decisioni coraggiose».

14:16

«Che si affronti questo momento difficile con i valori che caratterizzano da sempre la Svizzera: solidarietà, vicinanza e unione. Valori che devono accompagnare l'agire di tutti i cittadini. Che si traduce in un forte senso di responsabilità verso gli altri. Invito nuovamente tutti ad attenersi alle indicazioni. Anche il vostro comportamento responsabile contribuisce a salvare vite umane», ha concluso Vitta.

14:14

Negli scorsi giorni il Governo ticinese ha coinvolto Banca Stato e sta finalizzando un modello di intervento per attivare almeno 50 milioni di franchi a favore dell'economia del nostro cantone. Un modello che sarà ultimato settimana prossima.

14:13

«Siamo in contatto con le autorità federali per definire le misure di sostegno per le aziende, i lavoratori, le famiglie. Attendiamo con interesse la comunicazione del Consiglio federale che sarà fatta domani».

14:12

Il Consiglio di Stato auspica solidarietà e un aiuto anche a livello sanitario.

«Abbiamo preso misure forti che limitano la libertà. Invito la popolazione a limitare al minimo indispensabile i contatti, anche durante il ponte. Niente grigliate di gruppo, siate tutti responsabili», ha aggiunto Vitta.

14:11

«Il Ticino è il primo cantone che sta affrontando la diffusione veloce del virus. Gli altri cantoni seguono. Questo incontro ci ha permesso di fornire un quadro dettagliato dell'evoluzione in modo che il Governo possa conoscere la situazione e stabilire un piano d'azione condiviso e definire un sostegno e interventi efficaci. Limitare la diffusione è l'obiettivo primario per tutti».

14:10

«La presenza di Berset qui oggi è importante per il Ticino e i suoi cittadini. Ci vuole dimostrare vicinanza e solidarietà da parte del Governo federale. Per affrontare questo momento con unità d'intenti e un agire condiviso. Per preservare la salute di tutti».

14:09

Christian Vitta, in quanto presidente del Consiglio di Stato, ha aperto la conferenza stampa.

14:03

Nel frattempo a Berna Daniel Koch, capo della divisone Malattie trasmissili dell'Ufficio federale di sanità pubblica (UFSP), parla di 3'800 casi positivi in Svizzera e 33 decessi.

14:01

A breve comincerà la conferenza stampa dal'aula del Gran Consiglio, a Bellinzona.

11:46
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