I camionisti in attesa di sbrigare le pratiche doganali si lamentano: «Tempi biblici».
Le misure di prevenzione rallentano la burocrazia per le merci in entrata e in uscita. Che comunque sono calate di oltre il 20 per cento. Le Dogane: «Stiamo provvedendo».
CHIASSO - Una coda a perdita d'occhio. Allungata dalle distanze di sicurezza - obbligatorie - tra le persone in fila. Una folla di camionisti era visibile questa mattina nel piazzale davanti al Padiglione commerciale del valico di Chiasso-Brogeda, in attesa di sbrigare le pratiche d'import-export.
Tra chi lamenta «tempi biblici» e chi sottolinea i rischi sanitari, il problema non è sfuggito all'Amministrazione delle Dogane. A causare l'effetto "collo di bottiglia" sarebbero le misure anti-coronavirus adottate agli sportelli. «All'interno del Padiglione avevamo previsto un massimo di cinque persone alla volta, per tutelare sia gli utenti che il nostro personale» spiega la portavoce dell'AFD Donatella Del Vecchio. «Questo ha causato una problematica di fila in attesa».
I disagi sono stati risolti, nel pomeriggio, aumentando il numero d'ingressi a dieci per volta. «La situazione è subito migliorata - assicura Del Vecchio - ma ne monitoreremo comunque l'evoluzione nei prossimi giorni».
L'afflusso di camionisti non deve fare pensare a un aumento delle merci in entrata, sottolinea l'AFD. Nel mese di marzo le merci importate alle dogane ticinesi sono diminuite del 21 per cento (su base annuale), quelle esportate del 28 per cento. Un calo più accentuato che a livello nazionale (-5 per cento in entrata, -13 per cento in uscita).