L'azienda farmaceutica luganese corre in aiuto delle strutture sanitarie. E aumenta lo stipendio ai dipendenti
LUGANO - Una grande donazione per una grande emergenza. IBSA, azienda farmaceutica con sede a Lugano e una forte presenza oltre confine, ha staccato un assegno di mezzo milione di franchi per sostenere le strutture sanitarie nell'emergenza Covid-19. Soldi che verranno suddivisi in modo proporzionale tra Svizzera e Italia.
In Ticino, a beneficiare della donazione saranno l'Eoc, la Catena della Solidarietà, la Croce Rossa e la Protezione Civile. In Italia l'Ospedale Maggiore di Lodi, dove si trova la sede della filiale italiana del gruppo, e l'ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, e di nuovo la Croce Rossa e la Protezione Civile.
IBSA, si legge in un comunicato odierno, invierà inoltre materiale sanitario - disinfettanti, mascherine, alcool, sovracamici - alle strutture sanitarie. «Di fronte a quanto sta accadendo nelle nostre comunità di riferimento, il Canton Ticino e la Lombardia, abbiamo sentito l’urgenza di dare il nostro contributo a sostegno delle organizzazioni e delle associazioni che sono in prima linea nella gestione di questa crisi senza precedenti» ha dichiarato Arturo Licenziati, presidente e Ceo del gruppo.
IBSA, continua la nota, ha inoltre aumentato del 25 per cento il salario a tutti i dipendenti che, per ragioni pratiche, non hanno potuto approfittare del telelavoro, nei suoi stabilimenti in Ticino e in Italia.