Il direttore della SSIC: «Non sarà la normalità di prima, bisognerà cambiare modo di lavorare»
BELLINZONA - L’edilizia è alla quarta settimana di stop. Ma conta di ripartire al più presto. È quanto anticipato dal direttore della società svizzera impresari costruttori (SSIC), Nicola Bagnovini. «Settimana prossima probabilmente sarà ancora tutto chiuso sui cantieri - ha detto al microfono di Radio Ticino -. Dal 20 aprile ci aspettiamo una ripresa graduale. Ma dipende cosa decideranno le autorità federali, anche riguardo all’entrata dei lavoratori frontalieri».
Bagnovini ha spiegato di avere «approfittato» di questo stop per - in collaborazione con la SUVA e l’ispettorato del lavoro - «definire delle regole precise e chiare, così che le imprese sappiano cosa fare e come comportarsi per evitare poi chiusure dannose dopo la ripresa dei lavori».
Proprio la ripresa, infatti, necessita la messa in atto «di tutta una serie di accorgimenti». «Dobbiamo sapere quali sono le condizioni che dovranno essere rispettate. Riattivare una filiera complessa come quella della costruzione non è semplice».
Il direttore della SSIC ha lodato il lavoro ridotto, «uno strumento importante, anche se non risolve i problemi». Ma anche se «il personale non è stato toccato», non si potrà riprendere con gli stessi ritmi di prima. «Bisognerà cambiare modalità di lavoro. Imparare a convivere con il virus. Distanze e igiene personale, soprattutto delle mani, saranno fondamentali. Non torneremo come prima a produrre. Cambierà anche l’approccio».
Per Bagnovini il sacrificio chiesto all’edilizia è stato fatto. Ma «ora le imprese devono tornare a produrre, riattivare quanto prima l’economia, altrimenti rischiamo di mettere in pericolo l’esistenza delle ditte».