Alcol, cocaina, gioco d'azzardo: il consultorio di Ingrado sollecitato per l'emergenza Covid
Le dipendenze durante l'isolamento: «Più difficile nascondere, aumentano le telefonate»
LUGANO - Videochiamate, video-aperitivi, video-partite di poker. Forse ci stiamo facendo prendere un po' troppo la mano. In Ticino la segregazione da Covid-19 dura ormai da un mese e, a parte i ticinesi che scatenano polemiche infrangendo i divieti, come se la passano gli altri?
Tra le mura di casa - La maggioranza silenziosa si attiene alle direttive, lo ha ribadito più volte il Consiglio di Stato: «I ticinesi rimangono a casa». Ma anche tra le mura domestiche non mancano i rischi. A suonare un campanello d'allarme è Ingrado: il centro specializzato in dipendenze con sede a Lugano ha visto aumentare le richieste d'aiuto, per alcolismo o consumo di stupefacenti.
Chiamate in aumento - «Sono in aumento le chiamate da parte di persone che, vista la convivenza prolungata, si sono accorte che un proprio famigliare ha una dipendenza» spiega il responsabile dei servizi ambulatoriali Marcello Cartolano. «Non è ancora un'ondata, ma sicuramente un fenomeno in atto. Anche le richieste di consulenza per persone senza una dipendenza pregressa sono in aumento».
«Nuove sollecitazioni» - Il consultorio di Lugano non ha ridotto le attività con l'epidemia, anzi. I servizi vengono erogati a distanza. E proprio la iper-connessione della popolazione costituisce «un ulteriore fattore di rischio» secondo gli esperti. Per quanto riguarda l'alcol «non parliamo unicamente di persone già dipendenti» precisa Cartolano. «La maggioranza delle nuove sollecitazioni anzi arrivano da persone comuni, preoccupate perché si accorgono di stare bevendo molto più di prima».
Il video-aperitivo - Colpa dell'isolamento. Ma anche dello stress, e del desiderio di evasione. «Ci sono persone che raccontano di fare anche due o tre aperitivi al giorno, collegandosi in rete con gli amici, mentre prima ne facevano uno a settimana. Questo è un fattore di preoccupazione». Anche perché gli alcolici, a differenza di altre categorie merceologiche, non sono soggetti a restrizioni nei negozi.
«Difficile nascondere» - Altra storia per le droghe. Se da una parte «per i consumatori l'approvvigionamento è diventato più difficile» dall'altra le convivenze "forzate" a domicilio rischiano di far esplodere il problema. «Persone che prima riuscivano a nascondere la propria dipendenza, vivendola all'esterno, ora fanno più fatica. Questo vale soprattutto per la cocaina» spiega Cartolano.
Giocatori online - Un capitolo a parte è quello del gioco d'azzardo. Non esistono ancora dati certi, ma gli esperti si aspettano «un aumento considerevole del gioco online» legato al Covid-19, per altro in linea con una tendenza iniziata l'anno scorso (con l'entrata in vigore della nuova legge sul gioco).
Azzardo Ticino: «Preoccupati» - Nella Svizzera italiana sono 350-400 i giocatori patologici. «Ora non possono più andare al casinò, ma non smetteranno certo di giocare» afferma Mauro Tettamenti, presidente di Azzardo Ticino. «Ad essi potrebbero aggiungersi anche tante persone semplicemente annoiate». Un rischio da non sottovalutare anche perché «in rete gli strumenti di contrasto come le diffide e le limitazioni in base all'età sono assenti o troppo facilmente aggirabili» conclude Tettamanti.
A chi rivolgersi?
Ingrado: centro di competenza specializzato nelle problematiche di dipendenze, addiction e consumi a rischio di alcol, sostanze e medicamenti. Via Trevano 6, 6904 Lugano Tel: 091 922 60 06. www.ingrado.ch
Azzardo Ticino: Il Gruppo Azzardo Ticino-Prevenzione (GAT-P) lavora dal 1997 nel campo della prevenzione e della presa in carico dei giocatori d’azzardo. GAT-P, Casella postale 1551, 6501 Bellinzona. Numero di contatto: 076 574 37 68. www.giocoresponsabile.com