Il comandante Matteo Cocchi parla dell'esito dei controlli di polizia. Tra i temi anche il settore lavorativo
BELLINZONA - Quello che si sta concludendo è stato uno di quei weekend pasquali che avrebbe potuto segnare una partenza eccezionale della stagione turistica. Ma a causa della pandemia di coronavirus, stavolta il Ticino ha dovuto fare a meno dei turisti.E anche noi ticinesi abbiamo dovuto restare in casa ed evitare tutti gli spostamenti non necessari, nonostante il bel tempo. Ed è proprio per evitare che troppe persone si lasciassero comunque tentare dalla voglia di una scampagnata che in questi giorni le forze dell’ordine sono state all’erta, effettuando diversi controlli sul territorio.
Si parla di una settantina d'interventi da parte della polizia cantonale e di quelle comunali, con una trentina di multe disciplinari comminate, come fa sapere il comandante Matteo Cocchi, capo dello Stato maggiore cantonale di condotta, nell'odierna conferenza stampa del Cantone. In generale si è comunque trattato, secondo le autorità, «di un weekend all'insegna del comportamento responsabile». Non si registrano infatti interventi per attività sportive a rischio e per particolari affluenze di persone in zone di solito altamente frequentate. Nel corso degli ultimi tre giorni si sono inoltre verificati alcuni incidenti domestici, un incidente della circolazione stradale con conseguenze di una certa gravità e due incidenti dovuti a cadute in bicicletta.
Indipendenti in difficoltà - Nell'odierno appuntamento si fa il punto anche sui provvedimenti adottati nel settore lavorativo. Sergio Montorfani, direttore dell'Istituto delle assicurazioni sociali, afferma che in Ticino sono state avanzate circa 11'000 richieste di indennità perdità di guadagno, provenienti soprattutto da lavoratori indipendenti colpiti dall'ordine di chiusura dell'attività. I primi versamenti avverranno a partire da domani, martedì 14 aprile. Secondo una stima approssimativa, complessivamente ammonteranno a 40-50 milioni di franchi al mese. Per gli altri lavoratori indipendenti (quelli non interessati direttamente dall'ordine di chiusura) si attende una decisione del Consiglio federale.
Lavoro ridotto - Sul fronte del lavoro ridotto, sinora in Ticino per la misura sono state presentate 13'000 domande per circa 100'000 impiegati. Si tratta di una spesa complessiva mensile di oltre 300 milioni di franchi, spiega Claudia Sassi, capo della Sezione del lavoro.
L'odierno infopoint del Cantone è terminato. Vi ringraziamo di aver seguito la diretta su tio/20minuti!
Solo per il Ticino, secondo le cifre odierne, si parla di una spesa per lo Stato di 350 milioni di franchi al mese. Chi sarà chiamato alla cassa?
Sassi: «L'assicurazione contro la disoccupazione si finanzia da fonte federale. È la Confederazione che dovrà fare le sue valutazioni in merito a questo aspetto».
La settimana scorsa i cittadini sono stati invitati a comportarsi come sentinelle e a segnalare il mancato rispetto delle regole. Non c'era il rischio di peggiorare un clima già teso?
Cocchi: «Dalle segnalazioni che abbiamo ricevuto non abbiamo constatato una ricerca frenetica delle situazioni irregolari. A tutte le segnalazioni sono state date delle risposte. In genere è stato possibile risolvere la questione in maniera pacifica. Abbiamo comunque emanato una serie di multe. Sono convinto che proprio perché siamo responsabili, faremo il massimo per rispettare le regole».
Quali sono in numero assoluto i disoccupati che dobbiamo attenderci nei prossimi mesi? Quali settori potrebbero essere maggiormente colpiti? Con quali costi aggiuntivi?
Sassi: «Siamo nell'ambito delle ipotesi A fine marzo 2020 avevamo 6'170 disoccupati iscritti e oltre 10'000 persone in cerca d'impiego, per un tasso del 3,6%. La SECO ipotizza una crescita fino al 7%. Per noi si tratterebbe di un raddoppio. Quello della disoccupazione è un fenomeno ciclico, con tassi bassi che si alternano a tassi alti. E si opera all'interno di un sistema in grado di fare fronte a questo andamento. È un fenomeno che, nonostante la straordinarietà del momento, la disoccupazione è abituata a vivere».
Montorfani: «Il sistema sarà in grado di rispondere alle necessità».
La risposta della popolazione ticinese dimostra, ai vostri occhi, che si è pronti a passare a una graduale uscita dal lockdown?
Cocchi: «Quanto dimostrato in queste settimane e nel weekend passato ci dà l'impressione di rispetto e disciplina: è un buon auspicio per le prossime fasi che inizieranno da domani».
Ad oggi il Consiglio federale non ha ancora deciso il destino delle richieste di indipendenti che hanno subito una diminuzione dell'attività, ma che non sono colpiti direttamente dall'ordine di chiusura, sottolinea Montorfani. Si resta dunque in attesa.
«Inizialmente le IPG Corona erano previste solo per le attività contemplate dall'ordinanza federale. Tuttavia lo scorso giovedì abbiamo ricevuto un'informazione molto importante dalla Confederazione: anche gli indipendenti che hanno dovuto interrompere l'attività a seguito della decisione cantonale potranno fare capo all'IPG, al pari degli indipendenti colpiti dalla decisione federale» così Montorfani.
Montorfani: «Da domani potremo procedere coi primi versamenti». In Ticino sono state avanzate circa 11'000 richieste di indennità perdità di guadagno. Secondo una stima approssimativa, complessivamente ammonteranno a 40-50 milioni di franchi al mese.
L'IPG è rivolta a genitori di figli fino a dodici anni compiuti che hanno dovuto interrompere l'attività perché la custodia dei figli da parte di terzi non è garantita, a chi è stato messo in quarantena, agli indipendenti che hanno subito una perdita di guadagno a seguito dell'ordine di chiusura dell'attività e agli artisti indipendenti i cui ingaggi sono stati annullati.
Prende la parola Sergio Montorfani, direttore dell’Istituto delle assicurazioni sociali (DSS), che tratta la questione delle indennità perdita di guadagno (IPG Corona).
Per quanto riguarda la disoccupazione: «Gli uffici regionali di collocamento hanno adottato alcune nuove misure». Tra queste si contano l'iscrizione che deve avvenire via e-mail e la rinuncia alla prova della ricerca di lavoro.
Sassi: «Le aziende che hanno ricevuto risposta positiva hanno ricevuto la documentazione per inoltrare la domanda per il versamento dell'indennità».
La parola passa a Claudia Sassi, capo Sezione del lavoro (DFE), che affronta la questione delle richieste per indennità di lavoro ridotto. Richieste che riguardano circa 100'000 impiegati. Si tratta di una spesa complessiva mensile di oltre 300 milioni di franchi.
«Insieme ce la faremo e tra qualche settimana riusciremo sicuramente a vivere un po' meglio e goderci di più il nostro cantone» conclude Cocchi.
Da domani, afferma Cocchi, vi sarà un allentamento per quanto riguarda alcune attività. «Richiamo ancora una volta la responsabilità individuale, anche nei prossimi giorni».
Cocchi: «Per quanto riguarda gli amici confederati, bisogna dire che l'esodo pasquale non c'è stato: non abbiamo avuto un afflusso massiccio dalla Svizzera interna. L'arrivo di turisti non è avvenuto». Il riassunto del weekend è quindi positivo. «E ci permette di vedere con più positività il prosieguo dell'emergenza».
Si parla di una settantina di interventi e una trentina di multe disciplinari. Non sono inoltre stati registrati incidenti per attività sportive pericolose.
Prende la parola Matteo Cocchi: «L'attività dello Stato maggiore cantonale di condotta non si è fermata nel weekend: siamo attivi su tutti i livelli». E spiega che durante il fine settimana pasquale sono stati effettuati numerosi pattugliamenti da parte della polizia cantonale e di quelle comunali. Controlli concentrati su zone di solito ben frequentate. «L'indicazione era di rimanere in casa, devo dire che è stata di gran lunga rispettata: abbiamo constatato un comportamento responsabile e un bel rispetto delle norme». Cocchi si complimenta quindi con la popolazione. «In Ticino siamo capaci di rispettare le regole!»
Quello odierno è l'ultimo infopoint a porte chiuse. A partire dal prossimo appuntamento informativo, i giornalisti potranno tornare a parteciparvi dal vivo.
Attualmente in Ticino le persone positive al nuovo coronavirus sono 2'900, come si evince dai dati odierni forniti dalle autorità. Si tratta di un aumento di 31 casi rispetto a ieri. Nelle ultime 24 ore sono inoltre decedute 7 persone. Le vittime hanno così raggiunto quota 251.
Sta per iniziare la conferenza stampa del Cantone sulla situazione coronavirus in Ticino.
I relatori sono:
Matteo Cocchi, capo dello Stato maggiore cantonale di condotta
Sergio Montorfani, direttore dell’Istituto delle assicurazioni sociali (DSS)
Claudia Sassi, capo Sezione del lavoro (DFE)