L'anticipazione di Giovanni Cossi, che è alla testa della Conferenza dei sindaci del Malcantone
Il messaggio diretto al Governo: «Ho sentito parecchi sindaci. Pensiamo che riaprire le scuole per le poche settimane che restano non abbia senso. È un rischio inutile».
VERNATE - «Riaprire le scuole per le poche settimane che restano non ha senso. È un rischio inutile». Quello di Giovanni Cossi sarebbe solo il parere di un politico, se non che il sindaco di Vernate infila il dito in quella che si annuncia come una nuova spaccatura istituzionale tra i Comuni e il Cantone, nel caso in cui il Governo dovesse seguire Berna sulla rotta della ripresa scolastica il prossimo 11 maggio. Covid permettendo.
«Ho sentito parecchi sindaci - spiega Cossi, che presiede la Conferenza dei sindaci del Malcantone - e devo dire che i Comuni maggiori, quelli che incarnano la spina dorsale economica della nostra regione, sono decisamente contrari alla riapertura delle scuole comunali. A questi tre comuni aggiungo anche Vernate». Cossi fa anche i nomi di chi è pronto a smarcarsi da Berna (e se del caso da Bellinzona), ma poiché il tema in parte deve ancora essere discusso dai Municipi in questi giorni, lo stato dell'arte è fermo al parere autorevole dei sindaci. Un parere, va detto, che si allinea alle perplessità espresse nei giorni scorsi dagli amministratori delle maggiori città del cantone.
Il sindaco di Vernate parla anche di un suo personale sondaggio tra la popolazione, i genitori in particolare, del Malcantone: «Ci sono due scuole di pensiero. Una corrente favorevole alla riapertura perché si dice stufa di tenere i bambini a casa. L’altra, decisamente maggioritaria, è contraria a riaprire per un solo mese, causando oltretutto rischi inutili ai nonni quando i nipoti a breve inizieranno le vacanze estive».