Cerca e trova immobili

BELLINZONAUn'altra azienda lascia la zona industriale di Preonzo

24.04.20 - 09:23
Stanziati oltre tre milioni per il proseguimento del progetto di delocalizzazione. Nell'area resta una sola ditta
Dipartimento del territorio
Un'altra azienda lascia la zona industriale di Preonzo
Stanziati oltre tre milioni per il proseguimento del progetto di delocalizzazione. Nell'area resta una sola ditta
Nel frattempo il versante dal quale nel 2012 si è staccata la frana del Valegion è costantemente monitorato

BELLINZONA - Oltre tre milioni di franchi per il proseguimento del progetto di delocalizzazione delle aziende dell'area industriale di Preonzo, che dal 2012 è interessata dalla frana del Valegion. Li ha stanziati il Governo ticinese. Nello specifico si tratta di 1'091'444 franchi di sussidio cantonale e 1'964'600 di sussidio federale.

Con il progetto iniziale, che era partito con un messaggio governativo del 9 aprile 2013  per un credito complessivo di oltre nove milioni, sulle sette aziende attive nella zona erano due (Ecotecnology SA e la Betra SA) quelle che non avevano aderito alla proposta di delocalizzazione. Avevano preferito gestire l'attività «con le probabili sospensioni del lavoro a dipendenza dei movimenti della parete rocciosa e della problematica dei flussi di detrito presenti lungo il pendio».

Ora la Betra SA ha però richiesto di potersi trasferire, più precisamente nel Comune di Arbedo-Castione. Nella zona industriale di Preonzo resterà quindi soltanto la Ecotecnology SA.

L'attuale situazione del versante - Dopo il crollo del maggio 2012, con una volumetria di circa 300'000 metri cubi gli spostamenti registrati sia dagli estensimetri che dalle mire geodetiche risultano in generale inferiori a 10 millimetri all’anno, ricalcando la tendenza del primo decennio di misurazioni (1990-2000) e confermando che il crollo della porzione frontale ha alleggerito il versante instabile. Dal 2013 a inizio 2020 la fessura principale sull’alpe Roscioro si è aperta di ulteriori 63 millimetri. Unicamente i lembi dell’ammasso roccioso più prospiciente che ha subito il distacco del 2012 indicano movimenti cumulati di alcuni decimetri e in un punto specifico di oltre un metro, facendo presagire un prossimo nuovo crollo frontale, pari a circa 30-50'000 metri cubi.

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE