Stanziati oltre tre milioni per il proseguimento del progetto di delocalizzazione. Nell'area resta una sola ditta
Nel frattempo il versante dal quale nel 2012 si è staccata la frana del Valegion è costantemente monitorato
BELLINZONA - Oltre tre milioni di franchi per il proseguimento del progetto di delocalizzazione delle aziende dell'area industriale di Preonzo, che dal 2012 è interessata dalla frana del Valegion. Li ha stanziati il Governo ticinese. Nello specifico si tratta di 1'091'444 franchi di sussidio cantonale e 1'964'600 di sussidio federale.
Con il progetto iniziale, che era partito con un messaggio governativo del 9 aprile 2013 per un credito complessivo di oltre nove milioni, sulle sette aziende attive nella zona erano due (Ecotecnology SA e la Betra SA) quelle che non avevano aderito alla proposta di delocalizzazione. Avevano preferito gestire l'attività «con le probabili sospensioni del lavoro a dipendenza dei movimenti della parete rocciosa e della problematica dei flussi di detrito presenti lungo il pendio».
Ora la Betra SA ha però richiesto di potersi trasferire, più precisamente nel Comune di Arbedo-Castione. Nella zona industriale di Preonzo resterà quindi soltanto la Ecotecnology SA.
L'attuale situazione del versante - Dopo il crollo del maggio 2012, con una volumetria di circa 300'000 metri cubi gli spostamenti registrati sia dagli estensimetri che dalle mire geodetiche risultano in generale inferiori a 10 millimetri all’anno, ricalcando la tendenza del primo decennio di misurazioni (1990-2000) e confermando che il crollo della porzione frontale ha alleggerito il versante instabile. Dal 2013 a inizio 2020 la fessura principale sull’alpe Roscioro si è aperta di ulteriori 63 millimetri. Unicamente i lembi dell’ammasso roccioso più prospiciente che ha subito il distacco del 2012 indicano movimenti cumulati di alcuni decimetri e in un punto specifico di oltre un metro, facendo presagire un prossimo nuovo crollo frontale, pari a circa 30-50'000 metri cubi.