L'invito dell'OCST alle aziende ticinesi
Il 25 marzo scorso il Tribunale Federale ha respinto i ricorsi contro la tassa di collegamento. La tassa era stata approvata dal Parlamento nel 2015 e in votazione popolare nel 2016, con l’idea di verificare dopo tre anni di applicazione la sua reale efficacia come deterrente al traffico veicolare.
«Un balzello in più sulle spalle dei lavoratori, piuttosto che un efficace strumento di contenimento del numero di veicoli in circolazione», era stato il responso dell’OCST.
Considerato il fatto che molte aziende hanno fin da subito trattenuto un contributo per la tassa dalle buste paga dei lavoratori, ma che il Consigliere di Stato Claudio Zali ha già dichiarato che questa non sarà prelevata in modo retroattivo e nemmeno pretesa in questo periodo di crisi, il sindacato chiede «che le aziende restituiscano quanto accantonato in questi anni in vista del possibile versamento dovuto per la tassa di collegamento».