La sospensione delle esecuzioni rappresenta una bombola d'ossigeno. «Ma ottenerla da un giudice non è così semplice».
Nel ginepraio dei decreti Covid 19 con l'esperto di diritto fallimentare ed esecutivo Luca Guidicelli, che ha immaginato un'antenna di consulenza gratuita
LUGANO - La chiamano la seconda emergenza. Ed è un’emanazione diretta della prima, il coronavirus, che dopo aver attaccato i corpi sta colpendo pesantemente il sistema economico. Se per il Covid-19 la categoria più fragile erano gli over 65, nel tessuto produttivo l’anello che non tiene sono le piccole e medie imprese. Dall’artigianato alla ristorazione si rischiano fallimenti a catena.
Le dinamiche che si innescano sono simili infatti ad un contagio: «In sé il sistema non è a rischio nel suo complesso, ma rischia di crollare come un effetto domino se comincia a fallire anche uno solo, ma che trascina con sé decine di altri imprenditori, che a loro volta ne trascinano nel baratro altre decine» spiega a Tio/20minuti l’avvocato Luca Guidicelli. Esperto di diritto esecutivo e fallimentare, Guidicelli vanta una lunga esperienza nel settore. Prima di occuparsi, come curatore fallimentare di alcuni grossi crac che hanno movimentato la cronaca nell’ultimo decennio (uno su tutti quello della Aston Bank), l’avvocato è stato dal 2000 al 2004 ispettore cantonale di esecuzioni e fallimenti che allora funzionava presso il Tribunale d'appello.
La Confederazione, all’inizio della crisi, ha decretato la sospensione temporanea delle esecuzioni. Questa “moratoria” è importante ma…?
La sospensione di determinati termini, non tutti!, ha dato una boccato di ossigeno all’economia, un po’ come la darebbe una moratoria concordataria in tempi normali. Con un’importante differenza: la sospensione dei termini vale per tutti, mentre la moratoria concordataria è una sorta di premio per i più virtuosi. In tempi normali…».
I decreti federali Covid 19 ci sono, cosa manca dal punto di vista dell’esperto in materia?
«Per fare un paragone molto semplice che tutti possiamo capire in questi mesi di pandemia e confinamento, i decreti federali Covid-19 sono per il diritto dell’esecuzione forzata una forma di confinamento economico, dove i 2 metri di distanza tra le persone reali diventano dei tempi durante i quali non si può procedere di principio ad atti esecutivi, in particolare alla vendita di oggetti pignorati o al fallimento. È un paragone un po’ ardito, ma per intenderci anche questi decreti cercano di evitare il più possibili dei funerali, questa volta nell’ambito economico».
L’idea è dunque quella di “fornire una bombola d’ossigeno” per attraversare indenni il fondo della crisi. Significa che si può fallire anche per scarsa conoscenza dei dispositivi di legge?
«Esatto. Il paragone ci sta, ed effettivamente le norme attuali prevedono una sospensione di 3 mesi delle esecuzioni contro gli imprenditori in difficoltà, con la possibilità di ottenere un'ulteriore proroga al momento fissata in altri tre mesi. Dunque in teoria un massimo di 6 mesi attaccati alla bombola dell’ossigeno della sospensione delle esecuzioni ed in particolare dal fallimento. Addirittura questa forma di cura intensiva prevede l’esonero dalla figura del commissario, che in una procedura normale è obbligatoria. Personalmente però - se fosse un malato di covid-19 - non farei in alcun caso a meno del personale di cura, per cui mi impegnerei nei confronti soprattutto dei miei creditori di farmi assistere da un “infermiere” che mi guidi durante questa difficile fase».
Sui social lei si è messo a disposizione per aiutare gli imprenditori ad ottenere questa moratoria; perché ha proposto il suo aiuto gratuito?
«Contrariamente a quello che si potrebbe pensare, questa possibilità offerta dalle norme covid-19 non è poi così semplice da ottenere. Occorre andare davanti ad un giudice e bisogna presentargli determinati documenti affinché anche lui possa rendersi velocemente e facilmente conto della situazione e concedere quanto prevedono queste norme transitorie. Intendiamoci: queste norme facilitano il percorso, ma non danno alcuna garanzia di ottenere una sospensione delle esecuzioni, di modo che è importante presentare i propri argomenti in maniera chiara, limpida, trasparente, ma soprattutto onesta. Chi bara e si fa passare per “affetto da covid-19” ma non lo è, in questo settore rischia veramente grosso!».
Come immagina questa antenna di consulenza?
«Sinceramente non minimamente pensato ad un’organizzazione e mi sono messo a disposizione in maniera un po’ naïf assieme alla mia collega Paola Moroni Stampa, anche lei specialista di diritto esecutivo e fallimentare. Non sappiamo in realtà cosa ci aspetta, ed è per questo che abbiamo invitato coloro i quali vorrebbero ottenere il nostro aiuto gratuito a contattarci dapprima per email, affinché possiamo ricontattarli via teleconferenza e spiegare loro i principi generali per ottenere i benefici di una moratoria covid-19, ma anche per spiegare loro quali documenti devono metterci a disposizioni per aiutarli a presentare la richiesta al giudice. Intendiamoci, noi magari sappiamo come fare a presentare bene gli argomenti, ma questi devono essere preparati e supportati dai documenti che gli imprenditori devono metterci a disposizione. Noi potremo aiutare questi imprenditori a dare voce e forza alla loro richiesta, perché siamo convinti che la nostra economia non può crollare per un subdolo effetto domino, ma merita di continuare con l’efficienza e la professionalità che da sempre la caratterizza».