Covid-19: parla la mamma di un liceale che avrebbe dovuto sostenere gli esami di maturità. Poi annullati.
Applausi da Ilario Lodi, responsabile di Pro Juventute per la Svizzera italiana: «Quanto i giovani hanno vissuto nel 2020 rappresenta un ricco bagaglio di esperienze che si porteranno appresso per sempre».
MANNO - Sugli esami di maturità delle scuole medie superiori annullati a causa dell’emergenza Covid-19 hanno parlato tutti. Dagli esperti ai docenti, passando per i medici e per i politici. Ora parla una mamma. Lei è Lara Robbiani Tognina, residente a Manno, madre di un giovane che a giugno avrebbe dovuto concludere gli studi liceali in maniera tradizionale. Con gli esami appunto. Il suo punto di vista, raccontato a Tio/ 20 Minuti, non è da sottovalutare. «Credo che mio figlio, come gli altri suoi coetanei, in questo periodo di lockdown abbia già superato l’esame di maturità della vita».
Durante il lockdown, regole rispettate alla lettera – Il figlio di Lara frequenta il liceo di Savosa (Lugano 2). È un ragazzo che durante il lockdown ha rispettato alla lettera le direttive delle autorità. «E non solo lui. Quando gli dicevo “esci almeno a fare una passeggiata”, mi raccontava che diversi suoi compagni non mettevano il naso fuori di casa da settimane. È chiaro che io provi un po’ di amarezza nel leggere i pareri degli specialisti che giudicano sbagliato sopprimere l’esame di maturità».
Un problema anche psicologico – Lara ha anche altre due figlie che la maturità l’hanno già fatta. «Loro stesse si rendevano conto che quest’anno non c’erano le condizioni per affrontare questi esami. I maturandi erano sotto stress dal punto di vista psicologico, bombardati da notizie negative e da paure. Mio figlio ha anche faticato a connettersi con le piattaforme web scolastiche. Non erano pronte, almeno inizialmente, ad accogliere così tanta gente. Non è colpa della scuola. Non è colpa di nessuno. Ma non è stato facile studiare normalmente. Perché non c’era nulla di normale in questa situazione».
Doveri civici – La mamma di Manno non fa polemiche. Invita solo l’opinione pubblica a guardare oltre. «La vita non è fatta solo di nozioni scolastiche. Mio figlio in questi mesi ha toccato con mano cosa significhi rispettare i doveri civici. E ha pure imparato a fare il pane in casa. Ha sofferto l’isolamento, lui che da sempre era abituato a stare e a studiare con gli amici. Ma nessuno è mai andato a chiedere come stessero davvero questi ragazzi, direttamente a loro? Mio figlio dopo il liceo farà servizio civile. Ma non sa nemmeno se potrà farlo. Questa generazione è confrontata con mille incognite a causa del Covid-19».
Un evento eccezionale – Mamma Lara, che ha anche un passato da docente, è avvilita quando sente le prese di posizione sul tema da parte di alcuni politici e insegnanti. «È davvero così un peccato non fare gli esami di maturità? Siamo di fronte a una pandemia. A un evento eccezionale. La maturità sancisce, almeno in linea teorica, che un individuo è diventato adulto. Ebbene, credo che mai come quest’anno i nostri ragazzi lo siano diventati».
L'elogio di Pro Juventute – Ilario Lodi, responsabile di Pro Juventute per la Svizzera italiana, applaude le parole di Lara Robbiani Tognina. «Trovo che abbia espresso una splendida riflessione, senza minimamente sminuire l'importanza della scuola. L'esame di maturità classico è stato sostituito da un esame "alternativo", imprevisto, superato brillantemente dai ragazzi. Io ho visto tanta consapevolezza nei giovani. Hanno vissuto la storia, quella con la "esse" maiuscola, dall'interno. Generalmente con grande senso civico. Chiaramente sarebbe stato meglio fare gli esami in maniera normale. È logico. Ma l'esperienza che i ragazzi hanno vissuto in questo 2020 sarà significativa per tutta la loro esistenza. Si porteranno sempre con loro un bagaglio incredibilmente arricchente».