Gli Uffici del medico e del farmacista cantonale hanno emanato nuove direttive per tutto il settore sociosanitario
Ora che non vi è più difficoltà di approvvigionamento sul mercato internazionale, «è opportuno e razionale adattare le soglie degli stock previsti dal piano pandemico».
Mascherine, guanti, camici, occhiali e disinfettante. Il 2020, con la sua pandemia di coronavirus, ha insegnato l'importanza del materiale di protezione. Ma ha anche evidenziato alcune mancanze. Il Ticino si è ritrovato durante la crisi con materiale insufficiente e taluni operatori erano addirittura sprovvisti di riserve proprie adeguate. Tanto che per garantire la fornitura del materiale di protezione necessario è dovuta intervenire la farmacia cantonale.
In previsione di una (eventuale) futura ondata pandemica, l’Ufficio del medico cantonale e l’Ufficio del farmacista cantonale hanno emanato delle nuove direttive per tutto il settore sociosanitario. In vigore dalla fine di maggio, le direttive sullo stoccaggio di materiale di protezione definiscono in termini numerici le riserve di materiale che ogni struttura, servizio o operatore deve garantire.
Il Dipartimento della sanità e della socialità (DSS) coglie l'occasione per ribadire che «globalmente il Canton Ticino disponeva da prima dell’inizio della crisi di quantitativi di materiale di protezione superiori a quanto raccomandato dalla Confederazione in caso di pandemia influenzale. Tuttavia, il fabbisogno effettivo si è dimostrato essere superiore rispetto a quanto era stato previsto dagli esperti». Inoltre «grazie anche all'intervento della farmacia cantonale, la disponibilità di materiale è risultata sufficiente».
Le nuove direttive - elaborate sulla scorta dell’esperienza avuta con il Covid-19 nel corso dei mesi di marzo e aprile - valgono per ospedali e istituti designati per l’assistenza ai pazienti contagiati; strutture sanitarie designate per la riabilitazione; altri ospedali e cliniche; istituti per anziani, invalidi e disabili; servizi di aiuto e cure a domicilio; servizi di soccorso preospedaliero; studi medici; farmacie; altri operatori sanitari.
Ora che non vi è più difficoltà di approvvigionamento sul mercato internazionale, «è opportuno e razionale adattare le soglie degli stock previsti dal piano pandemico per ogni operatore sanitario, servizio e struttura sulla base del consumo effettivo riscontrato nelle scorse settimane». Questo dovrebbe consentire in futuro alla farmacia cantonale, le cui scorte sono nel frattempo già state ristabilite, di intervenire nella distribuzione di materiale solo a titolo sussidiario e in una fase più avanzata dell’ondata pandemica.
Le direttive sono state pubblicate sul Foglio ufficiale 46/20 e sono consultabili al sito www.ti.ch/coronavirus.