Senza traffico le persone hanno più spazio per passeggiare in sicurezza tra le bancarelle.
L'apertura del bar Mojito passa da "no" a "forse". E il lungolago potrebbe chiudersi anche in altri momenti.
LUGANO - L'estate si è fatta attendere e l'emergenza coronavirus ha reso tutto un po' più "strano". Ma abbiamo superato la metà di giugno e gli eventi estivi sono già iniziati. In particolare LongLake Festival in versione "trasformata". E a Lugano "estate" fa rima con "lungolago chiuso".
Venerdì e sabato - Il periodo interessato dalle chiusure estive - fa sapere la polizia della Città - sarà compreso tra venerdì 19 giugno e sabato 29 agosto, tutti i venerdì (20.00-00.30) e sabato sera (19.30-00.30), dalla rotonda LAC a Piazza Castello. A causa della presenza del cantiere su via Adamini, l'asse di deviazione per il traffico in entrata a Lugano da sud sarà via Mazzini.
Addio alle limitazioni "strette" - Ma come vive la Città questa estate "particolare"? Ieri il Consiglio federale ha deciso di revocare quasi tutte le misure post lockdown: manifestazioni fino a 1'000 partecipanti, vita notturna oltre la mezzanotte, distanza sociale di 1 metro e mezzo, gente in piedi al bar. «Per noi non cambierà molto, in piazza aumenteremo un po’ le sedie ma non arriveremo a 1’000 persone - ci spiega Roberto Badaracco, del Dicastero Cultura, sport ed eventi -. Avere dei settori con 300 persone "tracciabili" diventa difficile».
Distanze sociali - Il lungolago, invece, è un'area pubblica e non si applicano le regole delle manifestazioni. «Chiudere la strada al traffico permette di avere più spazio per le persone e di passeggiare con più agio e sicurezza». Inoltre la Città ha «evitato di proporre animazioni e offerte che creino troppo afflusso». L’importante è che «non ci siano più di 30 persone in assembramenti spontanei» aggiunge Badaracco. Ai mercatini attualmente (norme valide a livello federale) ci sono otto metri di distanza tra una postazione e l'altra, solo da un lato della strada.
Sensibilizzazione e responsabilità - La Città ha elaborato un concetto di sicurezza che applica i piani di protezione alla realtà locale specifica. «Sul posto saranno presenti collaboratori della Divisione eventi pronti a intervenire in caso di problematiche, secondo accordi con la polizia». Ci si affida inoltre alla responsabilità personale e alle buone abitudini che ormai dovrebbero far parte della quotidianità: niente strette di mano, evitare baci e abbracci, igienizzare spesso le mani.
Mojito in forse? - Già lo scorso mese era stato detto: il bar Mojito non aprirà anche per non penalizzare gli altri esercizi pubblici nella fase post lockdown. Ma ora al bar si potrà stare anche in piedi e gli altri commerci della città sembrano essere ripartiti alla grande. Quindi, forse, c'è qualche possibilità. «A livello concreto si potrebbe prevedere qualcosa in più - risponde il responsabile del Dicastero eventi -. Ma pensiamo di non cambiare idea, nei confronti degli altri bar privati. Non è comunque possibile dirlo ora, magari decideremo di aprire il Mojito più in là e solo per un mese».
Si passeggia anche giovedì e domenica? - L’estate 2020, insomma, è decisamente "work in progress". «Tutto è in continuo cambiamento, sempre in divenire - conclude Badaracco -. Regole e disposizioni vengono applicate in modo da dare sicurezza e tranquillità alla gente», che sente il bisogno di riappropriarsi degli spazi pubblici. Proprio in quest'ottica, «potrebbe emergere qualche possibilità in più sulla chiusura del lungolago», magari il giovedì sera con i negozi aperti fino a tardi o la domenica. Staremo a vedere.