Sui mezzi pubblici attualmente si osserva un calo di utenti del 40-50% rispetto al periodo precedente alla pandemia
Per garantire il mantenimento delle distanze sociali, la TPL ha comunque introdotto alcune corse supplementari sulle linee di solito più affollate
LUGANO - Dopo diverse settimane di lockdown, da oltre un mese bus e treni sono tornati alla normalità. Ma si tratta di una normalità che riguarda soltanto la frequenza delle corse, in quanto sono ancora pochi i passeggeri a bordo dei mezzi. E non si tratta solo di una percezione, lo confermano anche i dati: «Rispetto al periodo pre-pandemico, si stima un calo dei passeggeri nella misura del 40%» ci dice per esempio Roberto Ferroni, direttore della Trasporti pubblici luganesi (TPL). Per quanto riguarda invece Autopostale, da Berna un portavoce ci fa sapere che «all'inizio del lockdown gli utenti erano scesi al 20% rispetto alla situazione precedente, mentre ora siamo circa al 50%».
L'attuale calo degli utenti non riguarda comunque soltanto i mezzi su gomma: anche la ferrovia è confrontata con poca richiesta. Per i treni a lunga percorrenza si parla di una frequentazione diminuita del 45%, mentre per quelli regionali del 55%, come riferito dalla SonntagsZeitung.
Corse supplementari - In determinati orari, comunque, sugli autobus della TPL gli utenti non mancano. E l'azienda ha sinora fatto il necessario per assicurare il mantenimento delle distanze sociali sui mezzi. «Tutte le nostre linee venivano monitorate con attenzione al fine di poter intervenire puntualmente e prontamente laddove necessario». Le linee che hanno necessitato di corse supplementari, osserva Ferroni, «sono state la 3, la 5 e la 7, che di fatto sono quelle che hanno registrato e che registrano solitamente un numero più importante di passeggeri». Inoltre, pur rilevando un numero di viaggiatori inferiore al solito, una tendenza al rialzo si sta comunque osservando: rispetto alla prima settimana del ritorno all'orario ufficiale, si parla di un aumento del 33%.
Nuove abitudini - Nonostante il graduale allentamento delle disposizioni Covid-19 e il conseguente ritorno a una nuova normalità, le imprese di trasporto stanno dunque ancora facendo i conti con molta incertezza. «La pandemia e le diverse misure di contenimento - afferma ancora Ferroni - hanno generato molteplici cambiamenti delle abitudini di tutti quanti». Molte persone lavorano ancora da casa, certe scuole erano rimaste chiuse e altre avevano riaperto a regime ridotto, poi c'è chi ha scelto di spostarsi coi mezzi privati, per esempio anche in bicicletta.
A quando la normalità? - Per un ritorno alla normalità vera e propria, perlomeno sul fronte degli utenti, è al momento difficile fare previsioni. «Partiamo dal presupposto che il numero di passeggeri continuerà ad aumentare» ci dicono da Autopostale. Ma il ritorno a una situazione pre-pandemia «dipende da molti fattori che non possiamo prevedere», per esempio il rientro in ufficio di coloro che stanno ancora lavorando da casa. TPL si dice fiduciosa e spera nel ritorno alla normalità per il prossimo settembre. «Siamo anche consapevoli che potrebbe trattarsi di una nuova normalità, frutto dell'esperienza vissuta, che potrà portare delle modifiche alle abitudini in tanti settori».
Le perdite finanziarie - Nel frattempo - come scritto dalla SonntagsZeitung - il settore del trasporto pubblico deve comunque considerare perdite finanziarie importanti, sia per il periodo del lockdown sia per il calo degli utenti in questa fase post-pandemica. Si parla di una cifra compresa tra 1,5 e 1,8 miliardi di fatturato.