Il DECS ha presentato oggi gli investimenti per il prossimo quadriennio. «In Ticino un polo d'eccellenza»
BELLINZONA - Ben 695 milioni di franchi. È quanto prevede di spendere il Cantone nei prossimi quattro anni (74 milioni in più rispetto al quadriennio scorso) per sostenere la formazione universitaria in Ticino. Questa mattina il direttore del Decs Manuele Bertoli e la direttrice della Divisione culturale e studi universitari (Dcsu) Raffaella Castagnola Rossini, hanno presentato alla stampa il piano per il prossimo quadriennio.
Presenti all'incontro anche il rettore della Supsi Franco Gervasoni e quello dell'USI Boas Erez. L'Università della Svizzera italiana nel periodo 2021-2024 intende «consolidare le proprie strutture accademiche, favorire la coesione della comunità accademica, nonché rafforzare il trasferimento delle conoscenze sia in ambito scientifico sia in ambito culturale a favore della comunità» si legge in un comunicato.
La Supsi, dal canto suo, intende «rafforzare il proprio posizionamento nel sistema universitario svizzero, promuovere l'innovazione e favorire le sinergie tra i diversi mandati» valorizzando i nuovi campus universitari.
I nuovi campus di Lugano-Viganello e di Mendrisio-Stazione entreranno in funzione nella prossima primavera, ha precisato il DCSU, e favoriranno uno scambio «costruttivo e continuativo» tra Usi e Supsi. L'obiettivo è creare un «polo d'eccellenza a livello nazionale e internazionale» nel campo della ricerca e innovazione. L'altra grande novità sarà la creazione della Facoltà di scienze biomediche dell'Usi, con un master che - a partire da settembre - si spera che agirà «da attrattore sia di enti di ricerca sia di aziende attive nel settore».