Vanilla Riazzino e Pix Club Ascona tornano a serrare le porte, per «rispettare le norme e la salute dei clienti».
Ma la decisione del Cantone sembra essere condivisa: «Stanno svolgendo il loro lavoro in un contesto di straordinaria difficoltà».
LAVERTEZZO - È durato poco il re-opening del Vanilla Club di Riazzino, nota discoteca del Sopraceneri. Con un messaggio sui social e un comunicato trasmesso ai media, i proprietari annunciano infatti la chiusura dei clubs.
«In seguito alle nuove disposizione cantonali che interessano gli esercizi pubblici, ci troviamo costretti nuovamente a chiudere, al fine di rispettare le norme stesse e la salute dei nostri clienti». Il Cantone ha infatti annunciato ieri i nuovi provvedimenti per contenere la diffusione del virus, tra cui un massimo di 100 persone nei locali dopo le 18 e la registrazione dei dati personali, con verifica del documento d'identità e del numero di telefono. Norme che hanno portato i responsabili di Vanilla e Pix Club a optare per la chiusura.
L'estate sembra quindi essere durata poco a Riazzino e Ascona, almeno per ora. Dopo 165 giorni il Vanilla ha infatti offerto una serata il 27 giugno, in cui la presenza - lo dimostrano le immagini - è stata davvero alta. Questo avrebbe dovuto essere il weekend latino, ma la situazione legata alla pandemia ha annullato tutto.
Una decisione che lascia l'amaro in bocca, ma non contro la decisione delle autorità, perlomeno da quanto emerge dal comunicato dei gestori: «Siamo convinti che le autorità stiano svolgendo il proprio lavoro in un contesto di straordinaria difficoltà, con la maturità e l'impegno necessari a risolvere un problema che sembrava sulla via della soluzione. Siamo vicini ad amici e colleghi con la speranza di ritrovarci tutti al più presto».
«Noi abbiamo chiuso anche il Pix nonostante la capienza di 90 persone - ci dicono i responsabili -. Non è il momento di aprire pub e discoteche. Dalle riaperture al Vanilla abbiamo fatto una serata, sei al Pix. Ma richiudiamo, per evitare i contagi. Noi la nostra parte l'abbiamo fatta».