Pro Juventute ha potenziato il suo 147 con la chat: «Siamo stati contattati da ragazzi sofferenti per i lutti da Covid»
Mara Foppoli, formatrice dei consulenti, parla dei temi che più hanno inquietato i giovani, ma anche i genitori, in questo periodo
LUGANO - Siamo reduci da mesi di aggregazione familiare imposta dal lockdown. Vicini, ma in taluni casi paradossalmente più distanti. È il caso di quei giovani che tra le mura domestiche faticano a esprimere il proprio disagio. Da una decina d’anni esiste anche in Ticino il numero d’emergenza 147 di Pro Juventute, ma proprio la segregazione in casa ha evidenziato l’importanza di un nuovo, più confidenziale, canale: la chat rivolta ai giovani, ma anche - novità nella novità - ai genitori.
La privacy sul divano - «Pro Juventute ha potenziato la propria piattaforma, introducendo per tutti i suoi servizi la chat - conferma la psicoterapeuta Mara Foppoli, responsabile della selezione, formazione e coaching dei consulenti di Pro Juventute Svizzera italiana. «Un canale - continua Foppoli - che presenta il grande vantaggio che non è più necessario isolarsi per telefonare, ma si può chattare in totale privacy». Un’esigenza appunto molto avvertita nel periodo Covid. A raccogliere queste richieste di aiuto è un team di 18 consulenti formati che lavorano in anonimato, in totale confidenzialità, 24 ore su 24. «L’ascolto attivo manca oggi nella società ed è qualcosa che il giovane o anche il genitore possono reperire nei consulenti di Pro Juventute. Questo, assieme all’accompagnamento nella ricerca della soluzione, aiuta, perché permette di trovare un equilibrio tra la nostra parte razionale e la nostra parte emotiva» rileva Foppoli.
I temi caldi - I contatti ai servizi del 147 hanno raggiunto, lo scorso anno, un numero assai elevato: 16.543. L’utenza varia per età. «A chiamarci attraverso il 147 sono giovani di età variabile tra i 14 e i 17 anni, ma ci sono anche molti maggiorenni» nota Foppoli. «I temi più toccati sono innanzitutto le problematiche personali, che possono toccare crisi, pensieri suicidi, paure e tristezze. Seguono le problematiche legate all’amore e alla sessualità». Relazioni con sé stessi, ansia, problemi inerenti la gestione delle proprie scelte, ecco ciò che angustia di più i ragazzi. «Abbiamo notato - rileva l'esperta - che sempre più giovani cercano su internet la soluzione del loro problema. Una sorta di auto-aiuto. Per questo abbiamo potenziato il sito, sviluppando tematiche ricorrenti».
Ansia e leggerezza - C’è un pensiero, più o meno diffuso, secondo cui i ragazzi non sono stati sfiorati dalla paura del virus. Ma è una falsa percezione: «Gli stati di ansia, tristezza e timore per il futuro sono sicuramente ben presenti tra i giovani. Specie per coloro che sono stati toccati direttamente da lutti Covid e ci hanno contattato raccontandoci la loro sofferenza». In parallelo, innegabile, si è registrata anche una leggerezza, una fatica nel rispettare le distanze fisiche. «La comunicazione iniziale ha favorito il pensiero che i giovani non fossero toccati. Ciò ha creato una discussione molto forte anche all’interno delle famiglie sulla necessità di mantenere il distanziamento». La necessità per i giovani di incontrare i propri pari, ricorda Foppoli, «si è scontrata con la volontà dei genitori di proteggere i figli. Ecco che sensibilizzare diventa importante, perché gli assembramenti rappresentano un fattore di forte rischio. L’equilibrio sta nel fare attenzione, senza pregiudicare troppo il periodo dello svago e della spensieratezza. Ricercare l’equilibrio in questa strana estate, questo è l’esercizio» conclude la psicoterapeuta.
Per gli interessati gli indirizzi di contatto si trovano su www.147.ch per la chat dei giovani e www.projuventute.ch/it/consulenza-per-genitori.ch per la chat dei genitori.