L'intento è che la pratica sia vietata e perseguita penalmente.
Le promotrici Sabrina Aldi e Tamara Merlo: «La percezione e la sensibilità nei confronti del mondo animale è mutata. È giunta l'ora di adeguarsi»
BELLINZONA - La storia del cane Sturn è stata un fulmine a ciel sereno per gli amanti degli animali. Tanto che nel giro di poche ore dalla sua pubblicazione, c'è già chi si è mosso per promuovere un'iniziativa cantonale per "vietare l’eutanasia di animali da compagnia sani".
«A prescindere dalla singola vicenda, sulla quale ci sarebbe molto da dire, si è nuovamente aperto il dibattito su quelle che sono le lacune del nostro ordinamento giuridico», sottolineano le promotrici Sabrina Aldi e Tamara Merlo.
La legge federale sulla protezione degli animali (LPan), al suo art. 26 cpv. 1 let. b prevede una pena detentiva o pecuniaria per chiunque uccide animali con crudeltà o per celia. Detto altrimenti, se l’uccisione dell’animale non rientra in una tale fattispecie, l’atto non è perseguibile. Ne consegue che, l’uccisione di un animale perfettamente sano è ammessa dall’attuale legislazione.
«È chiaro - aggiungono gli iniziativisti - che questa situazione non può più essere tollerata anche alla luce di situazioni concrete, come quella che sta tenendo banco in questi giorni nel nostro Cantone e oltreconfine». «L’indignazione della popolazione - si conclude - è la prova che la percezione e la sensibilità nei confronti del mondo animale è mutata. È giunta l’ora quindi che il diritto si adatti a questa nuova realtà. Gli animali non sono oggetti, non sono cose, ma esseri viventi dotati di sensibilità e non può essere il proprietario a decidere a seconda dei suoi umori se l’animale deve vivere o morire».