La vendemmia si avvicina e il direttore Andrea Conconi illustra la strategia per salvare la stagione (e il settore)
Grazie al contribuito extra, che sarà discusso dal Consiglio di Stato al rientro dalle vacanze, sarà possibile ritirare le uve eccedenti che saranno trasformate in prodotti alternativi. Si parla di distillato disinfettante, ma anche spumante a prezzo concorrenziale e succo d'uva
BELLINZONA - L'urgenza ora è salvare la vendemmia dagli eccessi. Un salvataggio, quello di un settore che annega negli stock di Merlot parcheggiati in cantina, che passerà anche dagli aiuti del Governo. «Abbiamo chiesto al Consiglio di Stato un contributo di 500mila franchi - afferma Andrea Conconi, direttore dell’Interprofessione della vite e del vino ticinese (Ivvt). «C’è il sostegno del Dipartimento delle Finanze e dell’economia, ma il Governo - puntualizza - non si è ancora pronunciato, anche se dai contatti le premesse sono buone». Insomma non c’è ancora una decisione formale, ma sarebbe una sorpresa se il Cantone non erogasse questo credito straordinario.
Bollicine e disinfettante - «Si tratta di un contributo - spiega Conconi - che finanzierà il ritiro dell'uva in eccedenza per fare dei prodotti alternativi». Che genere di impiego? «Parliamo di un distillato disinfettante, ma abbiamo contatti anche con una grande distribuzione per produrre uno spumante concorrenziale per prezzo ai vari prosecchi. Oppure succo d’uva. Ma tutto ciò sarà possibile solo se ci viene confermato questo contributo dal Consiglio di Stato»
Si resta su 4 franchi/kg - Il cielo sopra i vigneti oggi appare leggermente meno rannuvolato che a primavera. «Rispetto a marzo - afferma il direttore dell'Ivvt - sono più ottimista sul quantitativo d’uva che verrà ritirata. Grazie alla ripartenza del turismo, soprattutto nel Sopraceneri, alcuni si dicono intenzionati a ritirarne un po’ di più. La nuova moda di consumare dei bianchi sta diminuendo gli stock, ma non dimentichiamo che per oltre 3/4 la produzione ticinese è rosso». È dunque sulle uve vinificate in rosso che si giocherà la partita. Secondo regole che saranno ufficializzate a breve, ma di cui anticipiamo i punti cardine: «La nostra richiesta è che per la vinificazione in Doc (800 grammi di uva per metro quadrato, ma con ritiro base di 500 g da parte dei vinificatori, ndr) il prezzo consigliato delle uve sia di 4 franchi al kg. In linea con il 2019, quando bonus e malus hanno fatto una media di 3.75».
L'etica e l'etichetta - Di sicuro il peso della vendemmia alle porte non si potrà, come suggerisce qualcuno, caricare sulle spalle dei ristoratori. L’Interprofessione della vite e del vino ticinese non farà pressioni su Gastroticino affinché i gerenti abbassino i prezzi di listino dei Merlot: «Ognuno deve fare i conti i casa propria - afferma direttore dell’Ivvt -. Siamo però consapevoli che tra i settori più toccati dal Covid c’è quello turistico e della ristorazione. Per cui stiamo lavorando, assieme al Centro di competenza agroalimentare, sul progetto di un vino a prezzo speciale che in etichetta evidenzi la nostra volontà di essere uniti per la ripresa». Questa sarà una risposta concreta di prossima commercializzazione.
Attesa per la decisione - Prima però si attende la decisione del Consiglio di Stato sull'aiuto extra. Il tema, reso urgente della vendemmia imminente, dovrebbe essere affrontato nella prima riunione dei cinque al rientro dalle vacanze. Una ripresa politica ad alta gradazione, dunque. Su cui innestiamo la raccomandazione finale del direttore dell’Ivvt: «Il mio consiglio resta sempre quello di bere bene, ma con moderazione».