La posizione del SISA in vista del prossimo anno scolastico. Si chiedono anche corsi di recupero gratuiti
BELLINZONA - Il prossimo 31 agosto allievi e studenti ticinesi torneranno sui banchi. Un rientro nelle aule che, a causa della pandemia, è ancora tutto da definire: attualmente al vaglio del Cantone ci sono infatti tre scenari. Ma per il Sindacato indipendenti degli studenti e apprendisti (SISA) una cosa è chiara: l'insegnamento a distanza va evitato «su tutta la linea» nel caso non sia strettamente necessario. Il motivo? «È antidemocratico e peggiora la qualità dell'insegnamento scolastico» si legge in una nota odierna del sindacato.
Alle autorità cantonali viene quindi proposto un'altra opzione: la distribuzione gratuita di mascherine riutilizzabili ad allievi, studenti e docenti. Questo sul modello di quanto avviene, lo sottolinea il SISA, all'Università di Neuchâtel per poter garantire il maggior numero di lezioni in presenza: «Qualora si possano seguire le lezioni di persona unicamente indossando le mascherine, invitiamo il Dipartimento a seguire questa strada e distribuire gratuitamente le mascherine al corpo studentesco e docente».
Per il sindacato è anche fondamentale che il Cantone «si attivi finanziariamente» per colmare le lacune formative accumulate nello scorso semestre scolastico. Un semestre caratterizzato da un lungo periodo di chiusura delle scuole a causa dell'emergenza Covid-19. Si parla quindi di corsi di recupero «pubblici, gratuiti e di qualità», concepiti sia come corsi facoltativi relativi alle materie specifiche che come doposcuola.