L'inchiesta del KOF evidenzia un luglio positivo per l'edilizia, mentre il settore manifatturiero continua a soffrire
Secondo il direttore degli impresari, Nicola Bagnovini: «L'interruzione dell'attività ha generato artificiosamente una certa riserva di lavoro». Per il direttore degli industriali, Stefano Modenini: «L'incertezza resterà tale fino alla realizzazione e diffusione di un vaccino su larga scala».
LUGANO - CANTONE - Il sorriso è tornato sui cantieri ticinesi, mentre nel settore industriale la situazione resta difficile. È una fotografia in chiaroscuro quella scattata dal KOF, il Centro di ricerca congiunturale del Politecnico di Zurigo, che ha misurato gli umori nei due importanti comparti economici a luglio.
La riserva di lavoro - Partiamo dalle note positive. «Secondo gli ultimi dati - scrivono gli specialisti del Poli - il settore dell’edilizia e quello del genio civile hanno già ritrovato un ritmo di attività simile a quello di un anno fa». Si tratta, aggiungono, di «un risultato tanto positivo quanto sorprendente». Nella precedente inchiesta di aprile, infatti, tre imprenditori del ramo su cinque valutavano la situazione degli affari come negativa. Fiducia si respira anche per la domanda nei prossimi tre mesi che è vista «in netto miglioramento in tutti i sottocomparti». Non si dice sorpreso Nicola Bagnovini, direttore della Società svizzera impresari costruttori SSIC-TI, anche se parla di risultati tutt’altro che scontati: «L’interruzione dell’attività e la graduale ripresa del lavoro sui cantieri a causa del Covid-19 - osserva - ha generato artificiosamente una certa riserva di lavoro nella costruzione». L’auspicio di Bagnovini rivolto al futuro è che «al di là della sacrosanta libertà di mercato, i committenti sappiano scegliere le migliori offerte, che non sono per forza quelle del prezzo più basso. In caso contrario gli investimenti non genereranno alcun effetto anticiclico, anzi provocheranno ulteriori danni al sistema sociale ed economico del Paese».
La dipendenza dall'estero - Per un settore che respira, ce ne è un altro che soffre, quello manifatturiero. «I risultati di luglio - rileva il KOF, nella seconda inchiesta pubblicata oggi dall'Ufficio cantonale di statistica - esprimono un ulteriore peggioramento rispetto ad aprile quando erano aumentati di molto i pessimisti. Difficoltà sempre maggiori che sono espresse soprattutto dagli imprenditori più attivi sui mercati esteri». A fronte degli affari che oggi stagnano rispetto ad un anno fa, si registra una certa positività quanto alle aspettative sugli ordini dei prossimi tre mesi. «Continua a regnare l’incertezza, soprattutto per i settori di attività più orientati alle esportazioni» commenta Stefano Modenini, direttore dell’Associazione industrie ticinese (AITI). Fino a quando? «L’incertezza resterà tale probabilmente fino alla realizzazione e diffusione su larga scala di un vaccino» sostiene Modenini, secondo cui «la ripresa economica dovrebbe manifestarsi nel corso del prossimo anno, ma per tornare ai livelli del 2019 sarà necessario del tempo».