Dopo la decisione del Tribunale federale, oggi il Governo ticinese ha comunicato che non sarà introdotta prima del 2022
BELLINZONA - La tassa di collegamento può entrare in vigore. Lo ha di recente deciso il Tribunale federale, respingendo tutti e diciannove i ricorsi presentati contro la modifica della legge sui trasporti pubblici. Ora tocca dunque al Consiglio di Stato, che deve fissare una nuova data per l'introduzione delle nuove norme. La decisione deve ancora essere presa, ma è certo che la tassa non scatterà prima del 2022, come fa sapere oggi il Governo ticinese, tenendo conto dell'esigenza di superare la crisi economica causata dalla pandemia da Covid-19.
Nel frattempo nella sua seduta odierna il Consiglio di Stato ha preso atto delle motivazioni con le quali in Tribunale federale ha respinto i ricorsi. La massima istanza giudiziaria ha quindi confermato la legittimità della tassa quale imposta volta a orientare le abitudini di mobilità della popolazione e dei frontalieri. «Si tratta di un elemento della politica cantonale di mobilità composta da un insieme organico di misure pensate per riequilibrare l'utilizzo dei diversi mezzi di trasporto, a beneficio dei cittadini e dell'ambiente» si legge in una nota odierna del Governo.
La decisione formale di entrata in vigore sarà presa a tempo debito e comunicata con sufficiente anticipo affinché gli assoggettati possano a loro volta svolgere eventuali attività preparatorie. Il periodo di prova di tre anni previsto dalla legge prenderà dunque avvio con l’entrata in vigore della tassa e sarà accompagnato da un adeguato monitoraggio che ne valuterà gli effetti.