Altro duro colpo per la storia dei piccoli commerci locali. Stavolta tocca a un'importante panetteria.
Un'avventura iniziata nel 1852 si concluderà a fine settembre. Cinque generazioni si sono alternate. Ma i tempi sono irrimediabilmente cambiati.
VIRA GAMBAROGNO - Altra mazzata per la storia del piccolo commercio della Svizzera italiana. Dopo ben 168 (!) anni chiude la bottega alimentari e panetteria Antognini "Marnin" di Vira Gambarogno. La chiusura definitiva, stando al blog "La Voce del Gambarogno" è prevista per fine settembre. Un nuovo smacco per il Locarnese dopo il recente annuncio dello stop alla macelleria Efra di Gordola.
Una grande tradizione di famiglia – Eros Taddei, responsabile de "La Voce del Gambarogno", racconta: «Era il 1852 quando Angelo Antognini, con la moglie Margherita, si diede al commercio, costruendo oltre a un ristorante, anche una panetteria in quel di Vira. Da allora la tradizione di famiglia fu tramandata per cinque generazioni. Il momento di maggiore produzione del pane fu durante gli anni in cui venne costruita la strada che porta a Indemini».
Cinque quintali di pane al giorno – Stando agli annali della bottega, nel 1917 venivano prodotti oltre cinque quintali di pane al giorno. «Purtroppo i tempi e le abitudini d'acquisto della popolazione sono cambiate. Lo si era già notato quando Sergio Antognini, scomparso tre anni fa, maestro panettiere e vincitore di diversi premi con il suo panettone e le sue colombe, aveva dovuto spegnere il forno principale, l'ultimo ufficialmente acceso nel Gambarogno».
Giù il sipario – Il figlio Juri ha tentato di proseguire l'attività. Invano. «Troppe le avversità che i tempi che corrono propongono. Peccato, è l'ennesimo pezzo della nostra storia che se ne va», conclude Taddei.