Dopo l'episodio di martedì sull'A2, l'ex portavoce TCS Gazzola invita a non drammatizzare: «Casi rari, ma pericolosi»
Intanto, nell'anno in corso, d'incidenti legati a veicoli che viaggiavano nel senso opposto di marcia se ne sono verificati già due. In pratica lo stesso numero dei 4 anni precedenti.
LUGANO - È una delle manovre più pericolose. E per fortuna anche tra quelle che si verificano meno spesso. Ma accade. Come martedì, all'altezza di Bissone in autostrada. Un automobilista, per cause non note, ha imboccato l'A2 nel senso opposto di marcia. Fortunatamente senza conseguenze, anche grazie alla segnaletica luminosa (che ha immediatamente avvertito gli altri automobilisti) e al pronto intervento della Polizia, che ha chiuso la galleria del San Nicolao per il tempo necessario a riportare il veicolo sulla corsia corretta.
Già 2 incidenti quest'anno - Quest'anno, d'altra parte, non sarebbe un episodio isolato. Stando alla Polizia cantonale sono stati già 2 gli incidenti legati a veicoli contromano nel 2020. Entrambi, hanno riguardato persone anziane (i protagonisti avevano rispettivamente 92 e 76 anni). Un anno più "caldo" del solito, quindi, se si pensa che nel 2019 d'incidenti simili se n'è verificato solo uno (con protagonista un 58enne), nessuno nel 2018, uno solo nel 2017 (protagonista un 74enne) e nessuno nel 2016.
«Non stanno bene o sono disorientati» - «Il conducente che inverte la marcia, o entra dalla parte sbagliata in autostrada, è sempre un soggetto non in perfette condizioni psicofisiche, ad esempio sotto l'effetto di alcool o droga, oppure è una persona anziana che perde l'orientamento», spiega Renato Gazzola, per 47 anni al servizio del “Touring club svizzero” in qualità di portavoce.
«Casi isolati, ma pericolosi» - Per Gazzola la situazione non è drammatica: «Se si considera il volume di traffico in generale, gli episodi di auto contromano sono davvero minimi. E spesso tutto si risolve in poco tempo e senza conseguenze». L'ex portavoce tuttavia ammette: «Non è comunque uno scherzo. Se capita l'incidente sovente è grave. E spesso con vittime».
«In Svizzera si è fatto molto in questo senso» - Gazzola ricorda gli sforzi fatti dall'Ustra, ma non solo, a favore di una maggiore sicurezza per gli automobilisti: «Negli ultimi anni si sono moltiplicati gli interventi volti a evitare che i veicoli finiscano nel senso sbagliato di marcia, sia dalle aree di servizio, sia dall'entrate e uscite normali delle autostrade. E stata migliorata la segnaletica e si presta maggiore attenzione alla vegetazione, che può andare a coprire i cartelli stradali».
Non sono mancati gli esperimenti (ad esempio la segnaletica luminosa posta a Grancia e Varenzo all'ingresso dell'autostrada). «Ne sono stati fatti un po' in tutta Europa. Anche di non proprio convenzionali». Gazzola ne ricorda uno dei più curiosi: «Era abbastanza barbaro. Praticamente consisteva in una griglia munita di una serie di chiodi che foravano le gomme. Oltre al danno, c'era anche pericolo per l'automobilista. Credo proprio sia stato accantonato».