La nuova legge sulla caccia non riguarda solo il lupo. E le associazioni animaliste in Ticino insorgono
Protezione animali, Pro-Natura e Verdi lanciano la campagna per il referendum abrogativo. «Nel mirino troppi animali protetti».
BELLINZONA - Non solo il famigerato lupo. Nel mirino dei fucili in Svizzera rischiano di finire «anche castori e cigni». È l'allarme lanciato dal fronte per il "no" alla nuova legge sulla caccia, che oggi da Bellinzona ha lanciato la campagna referendaria per il Ticino.
Il comitato - composto tra gli altri da Pro Natura, Verdi, Wwf, Ps, la Protezione animali di Bellinzona (Spab): qui l'elenco- è preoccupato per le conseguenze della nuova normativa «su diversi animali protetti e non solo per i grandi predatori». Anche animali apparentemente innocui come, oltre a castori e cigni, l'airone cenerino e la lince, potrebbero rientrare nel mirino dei cacciatori, avverte Pro Natura. «Ognuna di queste specie dà fastidio a qualcuno» ha spiegato il vice-presidente Claudio Valsangiacomo. «Il consiglio federale potrà allungare la lista delle specie cacciabili a piacimento, senza consultare il popolo». Questo «equivarrebbe a firmare un assegno in bianco» a sfavore della biodiversità.
Il lupo insomma farebbe da "apripista": una scusa, secondo gli iniziativisti, «per poter abbattere molti altri animali innocenti». In Ticino «numerosi forestali e cacciatori» sarebbero dello stesso avviso. «La revisione della legge sulla caccia è nata dall'intento condiviso di risolvere i conflitti nati dal ritorno del lupo in Svizzera» ha sottolineato la consigliera nazionale Greta Gysin (Verdi). «Purtroppo poi il governo e il parlamento si sono fatti prendere la mano, e hanno aggiunto oltre 20 modifiche alla legge, che rompono l'attuale equilibrio tra protezione, gestione degli animali selvatici e caccia».
Non tutti i cacciatori, poi, sono nemici del lupo. La cacciatrice e guardia della natura Jasmine Grüter lo vede più come un alleato, nel regolare il proliferare di caprioli, cinghiali e cervi. «Già oggi animali che arrecano danno possono essere giustamente abbattuti - ha ricordato in conferenza stampa. - La caccia serve a regolare popolazioni eccessive di certi animali e non deve orientarsi ad altri motivi o addirittura all'avversione verso certi animali».
Con il lupo è quindi meglio imparare a convivere. Ne è convinto anche Emanuele Besomi, presidente della Spab di Bellinzona, che da anni opera sul terreno per salvare e recuperare animali da reddito in difficoltà. «Comprendo il dolore della perdita di ogni singolo animale, ma ritengo che oggi sia possibile proteggere le greggi in modo efficace, senza dover ricorrere all’abbattimento di un altro animale che, come le pecore e le capre, ha il diritto di vivere». La nuova legge - ha ricordato inoltre - non prevede maggiori aiuti economici per gli allevatori in caso di predazioni.