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ASCONAIl Papio chiede aiuto al popolo per la mensa

11.09.20 - 16:36
Servono 50.000 franchi. Il glorioso collegio lancia una singolare iniziativa di crowdfunding. 
Fonte immagine: Collegio Papio
Ecco come dovrebbe apparire la nuova mensa del Papio.
Ecco come dovrebbe apparire la nuova mensa del Papio.
Il Papio chiede aiuto al popolo per la mensa
Servono 50.000 franchi. Il glorioso collegio lancia una singolare iniziativa di crowdfunding. 
Sintomo di una crisi? «Mandare avanti una scuola privata non è mai facile – evidenzia il direttore amministrativo Ivan Degli Esposti –. Semplicemente abbiamo trovato interessante questa soluzione». 

ASCONA - Servono 50.000 franchi al Collegio Papio di Ascona. La gloriosa scuola privata lancia una singolare iniziativa di crowdfunding sulla piattaforma progettiamo.ch. Una vera e propria "prima", che potrebbe suscitare anche qualche malignità. Segno che il collegio è alla canna del gas? «No, assolutamente – replica Ivan Degli Esposti, direttore amministrativo –. Semplicemente abbiamo trovato interessante questa soluzione». 

Vi rivolgete direttamente alla popolazione ticinese (e non solo). Non era mai successo prima...
«Il collegio è un patrimonio di tutti. La nostra non è una scuola migliore delle altre, ma è una valida alternativa. Qui, tra l'altro, si sono formati anche personaggi illustri».

Quanto è costata complessivamente la nuova mensa? 
«Sette milioni e mezzo di franchi. La struttura era vecchia di mezzo secolo, bisognava intervenire. Un terzo della spesa è stato coperto da enti pubblici, come Comune, Patriziato e Parrocchia. Un terzo da privati. Mentre un altro terzo è legato a un mutuo bancario. È proprio per cercare di estinguere quest'ultimo che abbiamo lanciato questa raccolta fondi popolare».

E come sta andando?
«Il crowdfunding è stato appena lanciato. Abbiamo l'obiettivo di raccogliere 50.000 franchi. In un giorno abbiamo già raccolto il 15% di questa cifra. Evidentemente c'è ancora gente che vuole bene al collegio». 

Quando sarà operativa la mensa?
«I lavori sono nella fase finale. Verosimilmente da novembre. Lo spazio comprenderà le nuove cucine e un refettorio per 200 persone, oltre ai locali di servizio e agli impianti tecnici necessari. È un nuovo tassello per offrire una scuola di qualità ai nostri allievi e alle famiglie».

Torniamo alla provocazione iniziale. Non temete che qualcuno possa interpretare male il vostro messaggio?
«No. Vanno fatte delle scelte e vanno trovate le vie giuste. Mandare avanti una scuola privata non è mai facile. Se facciamo un elenco di chi si trova in difficoltà economiche oggi, potremmo scrivere un libro. Noi siamo sempre nella necessità di dovere trovare dei finanziatori. È una nostra costante. Il Covid-19, inoltre, non ha agevolato qualche benefattore. Stiamo puntando parecchio sulla comunicazione, anche multimediale. La gente recepisce bene il nostro intento». 

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