La Rega chiamata in causa solo due volte da fungiatt in difficoltà: «Non abbiamo notato nessuna recrudescenza».
L'invito alla prudenza che il Dipartimento delle Istituzioni aveva lanciato ad agosto sembra abbia dato i suoi frutti.
BELLINZONA - «È mattino presto, la luce del sole si insinua lentamente tra gli alberi del bosco, fruscio di foglie bagnate, la mano tesa per raccogliere l’agognato porcino e poi… Il finale lo lasciamo decidere a voi: una tradizionale polenta e funghi in compagnia o un infortunio con conseguenze anche gravi con trasporto in elicottero verso l’ospedale?». È con questo invito alla prudenza che il Dipartimento delle Istituzioni aveva lanciato - lo scorso mese d’agosto - la propria campagna in vista della stagione della raccolta di funghi.
Monito che sembra essere stato seguito alla lettera, visto che solamente due fungiatt sono rimasti feriti tra le montagne della Svizzera italiana nel corso dell'ultimo mese. «Dal 19 agosto al 19 settembre -precisa la portavoce della Rega Federica Mauri - abbiamo avuto solamente due infortuni che hanno richiesto il nostro intervento».
Il primo caso risale a inizio settembre ed è avvenuto tra i boschi della Vallemaggia. Qui un cercatore di funghi era rimasto leggermente ferito in una zona discosta e per questo ha dovuto essere recuperato da un elicottero. Il secondo caso si è invece verificato questo weekend dove un 51enne italiano è rimasto gravemente ferito a causa della caduta nel greto di un torrente sui Monti di Roveredo e ha dovuto esser elitrasportato al Civico di Lugano. Due ferimenti in un mese, insomma un bilancio tutto sommato buono: «Non abbiamo notato nessuna recrudescenza del problema», sottolinea Mauri, precisando che gli elicotteri della Rega oltre a quello in Mesolcina hanno effettuato altri cinque interventi nella giornata di sabato
Negli ultimi cinque anni, ricordiamo, sei persone sono decedute nei boschi ticinesi cercando funghi e diverse altre hanno finito la loro giornata in ospedale.