Sorpassi milionari nella capitale. Lo sfogo del municipale Christian Paglia dopo la sua “crocifissione” pubblica.
L’ormai ex capo del Dicastero Opere pubbliche e ambiente spiega: «Ho sbagliato. Ma non mi va di essere ricordato come catastrofico».
BELLINZONA - «Ad aprile non sarò più in lista per il Municipio. È una decisione che avevo già maturato indipendentemente da questa situazione». A confermarlo ufficialmente è Christian Paglia, dopo la sua "crocifissione" pubblica. Il municipale bellinzonese mastica amaro in seguito alla presentazione dei due audit riguardanti i sorpassi di spesa di 5 milioni nel suo Dicastero (Opere pubbliche e ambiente). Fatali sono state le spese eccessive per i cantieri del Policentro della Morobbia a Pianezzo, dell’oratorio di Giubiasco e dello stadio Comunale.
Gli hanno chiesto di non presentarsi – All’evento di mercoledì, a cui era presente anche la stampa, il 50enne era assente. Interpellato da Tio/20Minuti, spiega le sue ragioni. «La mia presenza in quel contesto è stata ritenuta inopportuna. Mi spiace chiudere la mia avventura politica essendo ricordato come "quello dei sorpassi milionari". Penso di avere fatto anche cose buone in quasi dieci anni da municipale, ho gestito un Dicastero grosso, tra i più operativi e che ha risentito in maniera intensa del processo successivo all'aggregazione. Abbiamo fatto investimenti per quasi 100 milioni di franchi, portando una ventata di modernità a varie strutture».
I motivi di un addio maturato col tempo – Il PPD nel frattempo ha chiesto apertamente le sue dimissioni. Lui, appellandosi alla sua buonafede, ha declinato l’invito, dopo avere preso atto a malincuore di non potere più guidare il suo Dicastero. «Resterò a disposizione come “semplice” municipale e come responsabile dei servizi urbani fino ad aprile. Poi lascerò il posto a qualcun altro. Professionalmente ho un compito dirigenziale alla Supsi. Il carico di lavoro è elevato. Non è più compatibile con l’attività politica. Ne avevo già discusso a lungo con i miei superiori».
Non solo disastri – Non vuole fare polemiche, il 50enne. Ma alcuni sassolini dalle scarpe se li vuole togliere. «Io mi assumo tutte le mie responsabilità per gli errori commessi – ribadisce –. Non mi va, tuttavia, che si faccia sembrare una catastrofe tutto il mio operato. Non mi pare di avere fatto solo disastri. Dirigere un Dicastero del genere, in un contesto riorganizzativo generale e con la mole di investimenti che stavamo portando avanti, non è così evidente».
Altri scandali in vista? – Mentre il PLR, partito in cui milita Paglia, avvierà una riflessione per valutare l’impatto di questa situazione sul clima politico della Città, il Municipio, in base all’esito dei due audit che hanno messo in luce confusione e scarso spirito di iniziativa, dovrà rivalutare la propria organizzazione interna, in particolare in vista della prossima legislatura. Le voci circolano da tempo: altri municipali potrebbero essere rimessi in discussione.
Il lato umano – Infine, una nota umana: gli errori di Paglia risalgono al periodo legato alla malattia e alla morte della figlia Monica, deceduta il 13 marzo del 2019 in seguito a un cancro. È vero che la vita privata non va mischiata con la politica. E che, in ogni caso, quanto commesso da Paglia è grave. Qualcuno, tuttavia, avrebbe potuto o dovuto precisare il contesto personale in cui questo padre, prima ancora che politico, si è trovato a operare.