Riservazioni cancellate, pazienti italiani rimbalzati a Chiasso e a Ponte Tresa: per i distributori «è un caos»
CHIASSO - Se in Ticino i vaccini scarseggiano, oltre confine peggio ancora. Ne sanno qualcosa le farmacie lungo la frontiera, prese d'assalto nei giorni scorsi da pazienti dalla vicina Italia. Le richieste, dicono, sono «molto superiori» rispetto agli anni scorsi. Ma le regole sono chiare.
Niente vaccinazioni ai non residenti. Vista la penuria di dosi, la vendita a persone provenienti dalla vicina Italia è vietata da lunedì. Lo stabilisce la stessa circolare con cui il Dss ha bloccato la distribuzione dei vaccini a tutti i pazienti non a rischio.
È il "prima i nostri" applicato all'influenza stagionale. E non piace troppo alle farmacie di confine. «È uno strazio» per Chiara Merloni della Farmacia internazionale di Chiasso. «Ci troviamo a fare differenze tra i pazienti, a dire di no anche a persone in condizioni delicate, perché non vivono in Ticino. È una situazione spiacevole».
Anche a Ponte Tresa i farmacisti hanno dovuto cancellare all'ultimo delle riservazioni. Hanno ordinato dosi per pazienti italiani fino a settimana scorsa: ora - lamentano - dovranno chiamarli per dare la brutta notizia.
«La motivazione è sacrosanta, perché le dosi scarseggiano» osserva Francesca Bressan Righinetti della farmacia Malcantonese. «Ma la tempistica è decisamente infelice. Così si crea solo una gran confusione». I rifornimenti alle farmacie sono iniziati ieri. «Gli ordini delle farmacie vengono fatti in primavera, e i volumi dei fornitori sono noti già almeno da agosto» continua Bressan Righinetti. «Le autorità cantonali avrebbero potuto attivarsi prima. Così è una gran confusione».
Il risultato: migliaia di dosi recapitate a Chiasso, Ponte Tresa, Stabio, e "rimbalzate" indietro dalle farmacie. «Noi avevamo riservato 1500 vaccinazioni e abbiamo dovuto cancellarle» precisa Merloni. «Ne abbiamo patite delle belle già durante il lock-down. Speravamo si fosse tornati alla normalità, ma evidentemente non è così».