Il biologo e deputato Nicola Schoenenberger parla del verde cittadino partendo dai tigli di Riva Albertolli
«Uno dei problemi visti è la sostituzione di alberi vecchi, ma ancora sani. Così si perde un patrimonio cresciuto nei decenni».
LUGANO - Il taglio dei tigli di Riva Albertolli è figlio di errori compiuti anni fa. Su questo il vicesindaco Plr Michele Bertini e il deputato dei Verdi Nicola Schoenenberger concordano. Bertini collega la sofferenza degli alberi recisi al fatto che vennero «piantati a suo tempo con tecniche inadatte al contesto urbano», il biologo e parlamentare entra un po’ più nel tecnico. «Secondo me - dice - i tronchi non sono stati protetti adeguatamente dai colpi di sole dopo la piantumazione. Un accorgimento che andava adottato in un luogo così esposto come il lungolago». Da qui la corteccia bruciata, fessurata e la crescita bloccata. «L’errore, imputabile alla gestione passata, era evitabile - sottolinea il deputato -. Anche perché parliamo di un sapere che si aveva già cent’anni fa».
«A Lugano si pianta ancora poco» - Per dire che la storia di un albero può partire male e finire peggio. La vera critica dell’ambientalista alla Città è però un’altra: «Bisognerebbe fare molto di più. La scelta delle essenze è fatta anche con un certo criterio che tiene conto dei cambiamenti climatici. Ma proprio in vista di questi mutamenti andrebbero fatte molte più piantumazioni» afferma Schoenenberger. Le isole di calore a Lugano non mancano, tutt’altro. Avere più verde in città «pur non essendo l’unica, è la soluzione migliore perché porta altri benefici. Traspirando acqua, e sottraendo attivamente caldo, un albero ha un effetto climatizzante molto superiore ad altri ripari artificiali. Per non parlare di altri effetti positivi, che sono stati studiati, sul benessere dei cittadini».
Alberi vecchi fan buon clima - Gli alberi, non da ultimo, restano un baluardo contro la cementificazione e migliorano il drenaggio dell'acqua. «A Lugano il trend di sigillare il suolo purtroppo continua - sostiene il deputato ambientalista -. La città dovrebbe ricreare nuovi spazi verdi, anche se in qualche via qualcosa si muove. Ma sono interventi da fare oggi, visto che gli effetti del cambiamento climatico si avranno nei prossimi decenni». E invece? «Invece - dice Schoenenberger -, specie sul lungolago, uno dei problemi visti è stato la sostituzione di alberi vecchi ma ancora sani. Un albero di grandi dimensioni fornisce un maggiore apporto anche per i benefici detti. Ci sono tagli non giustificabili perché rappresentano una perdita del patrimonio cresciuto nei decenni».