La categoria guarda con preoccupazione al proprio futuro, in particolare ora che è arrivata la seconda ondata
LUGANO - «Questo 2020 sarà sicuramente un anno da ricordare, o meglio da dimenticare». Così esordisce un comunicato stampa dei tassisti ticinesi, che temono un nuovo lockdown. «La categoria già stremata attende solo il colpo di grazia».
Tra le molte categorie in difficoltà, c'è anche quella dei tassisti. Una categoria che dall'inizio della pandemia ha registrato una perdita di fattura che tocca punte dell'80%, si legge ancora nella nota.
E i tassisti sperano nuovamente nell'aiuto finanziario dello Stato. Ma non sono ancora certi di averne diritto. «Sin dall'inizio della crisi sanitaria, le giuste scelte politiche ed economiche della Confederazione hanno consentito a molte categorie d'indipendenti, tra cui la nostra, di non chiudere l'attività, ricevendo un aiuto finanziario IPG anche a sostegno delle famiglie di ciascun lavoratore».
L'aiuto IPG Corona è stato ora prolungato fino al 30 giugno 2021 «per determinate categorie di persone, con specifiche condizioni di diritto». Non è però ancora chiaro se tra queste vi saranno anche i tassisti. «Attendiamo con una certa apprensione - scrivono i tassisti - le disposizioni esecutive previste per la fine di ottobre 2020. Non nascondiamo la nostra grandissima preoccupazione per l'immediato futuro lavorativo».
La categoria - che in Ticino conta circa cinquecento indipendenti con le rispettive famiglie - ricorda quindi che il trasporto taxi è fortemente legato al movimento delle persone, del turismo, dei viaggi, del business, del tempo libero. Ed è quindi «tra quelle che hanno subito il colpo più duro».