Un'interpellanza del gruppo Più Donne si china nuovamente sulla questione delle sedicenti università
BELLINZONA - In Ticino si torna a parlare di sedicenti università. Stavolta per un corso di laurea in medicina veterinaria con un collegamento con nostro territorio cantonale. Una questione sulla quale il gruppo Più Donne interroga ora il Consiglio di Stato.
«C’è da chiedersi se la libertà di commercio non vada troppo lontano in un caso come questo, dove si induce il pubblico (oltretutto composto di giovani in cerca di una formazione) a ritenere che si tratti di una formazione di tipo universitario. Tanto più che il prodotto offerto culmina con qualcosa che viene chiamato laurea (in medicina veterinaria, medicina umana, odontoiatria…), utilizzando nel logo la bandiera svizzera e il nome della città di Lugano, e portando il pubblico ad associare la Svizzera al titolo di laurea in questione» si legge atto parlamentare firmato dalle deputate Tamara Merlo e Maristella Patuzzi.
Ecco le domande al Consiglio di Stato: