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CANTONEQuale ruolo per la cultura in tempo di pandemia?

02.11.20 - 16:12
È il tema dell'evento “Cultura e Salute. Connessi per accorciare le distanze”, trasmesso in diretta streaming
Depositphotos (Irochka)
Quale ruolo per la cultura in tempo di pandemia?
È il tema dell'evento “Cultura e Salute. Connessi per accorciare le distanze”, trasmesso in diretta streaming

LUGANO - Martedì 3 novembre, dalle 17 alle 19, si terrà in diretta streaming l’evento “Cultura e Salute. Connessi per accorciare le distanze”, che si propone quale momento di confronto e di riflessione sul ruolo della cultura ai tempi della pandemia.

L'iniziativa, promossa dalla Città in collaborazione con Fondazione IBSA, si inserisce nel programma delle Giornate digitali svizzere 2020, coordinate per Lugano da Lugano Living Lab.

“Cultura e Salute. Connessi per accorciare le distanze” intende favorire il confronto sul ruolo della cultura ai tempi del Covid-19 grazie alla presenza di relatori internazionali. È visibile in inglese a questo indirizzo.

La cultura ha acquisito, ora più che mai, un ruolo di risorsa vitale per il benessere individuale e collettivo ma - per la prima volta nella storia - tutti i principali luoghi della cultura (musei, teatri, biblioteche, cinema, ma anche centri culturali indipendenti e spazi non tradizionali di fruizione culturale) sono stati chiusi, e in alcuni casi continuano a esserlo, in tutto il mondo. La cultura è posta davanti a una doppia sfida: da un lato, la necessità d'immaginare nuovi modelli di fruizione culturale, capaci di garantire la sostenibilità economica e la continuità lavorativa degli operatori; dall’altro, confrontarsi con nuove forme di produzione e partecipazione indiretta, in un contesto in cui le interazioni sociali sono state improvvisamente interrotte e messe in pausa.

 

Prenderanno parte al dibattito Philippe Kern, fondatore e amministratore delegato di KEA European Affairs, che mostrerà il valore dell'investimento culturale e la necessità d'includere la cultura nelle politiche per la ripresa, presentando il Manifesto for a Modern Cultural Policy promosso da KEA; Anne Torreggiani, chief executive di The Audience Agency e co-direttore del The Centre for Cultural Value, si soffermerà sull'impatto della pandemia e sulle modalità di coinvolgimento dei pubblici, provando a individuare nuovi profili e comportamenti, alla luce del ruolo sempre più rilevante giocato dal digitale nelle forme di produzione e consumo di cultura, sulla rilevanza della qualità della partecipazione culturale; Philippe Bischof, direttore della Fondazione svizzera per la cultura Pro Helvetia, realtà nata nel 1939 che promuove progetti culturali svizzeri in oltre 100 paesi nel mondo, si focalizzerà sulle conseguenze della crisi attuale nel contesto svizzero oltre che sui nuovi progetti che sono stati generati dalle difficoltà.

Coordineranno il dialogo Luigi Di Corato, direttore della Divisione cultura della Città di Lugano, e Silvia Misiti, direttore di Fondazione IBSA, promotori del progetto pluriennale “Cultura e Salute”, con il prezioso contributo di Catterina Seia, vice-presidente di Fondazione Fitzcarraldo e fondatrice del Cultural Welfare Center. 

«Il ruolo sociale della cultura è sempre più importante e strategico, soprattutto in momenti delicati come quello che stiamo vivendo oggi - ha dichiarato Roberto Badaracco, capo Dicastero cultura sport ed eventi di Lugano - e il progetto Cultura e Salute ne è la prova. Siamo molto orgogliosi di questa nuova alleanza e delle iniziative che abbiamo favorito, anche in risposta alla pandemia come il sito web www.culturaesalute.ch. L’incontro del 3 novembre sarà un importante momento di confronto di portata internazionale che ci aiuterà a navigare questo momento d'incertezza sui temi del rapporto tra cultura e produzione digitale per un futuro all‘insegna della sostenibilità, del benessere e della qualità di vita».

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