Un video mostra come le misure di prevenzione tra i ragazzi siano ancora merce rara
Il proprietario del bar: «All'interno seguono le regole, ma poi quando escono per fumare...». Il capodicastero sicurezza ed ex colonnello: «È dura oggi farsi rispettare dai giovani»
LUGANO - È la finestra sul cortile di un mondo parallelo dove le preoccupazioni per il coronavirus non sembrano ancora attecchire. Giovani clienti senza mascherina, in piedi a discutere indifferenti alle distanze di sicurezza. Il breve filmato, ripreso da un cittadino giovedì scorso alle 22.58, mostra l’esterno di un bar nella Valle del Vedeggio, quando mancano pochi minuti alla chiusura. Va ribadito, i fatti avvengono all’esterno del locale pubblico. In un'area che non è comunque terra di nessuno.
Prudenti ad intermittenza - È la fotografia di quanto lo slogan “Insieme facciamo la differenza” nella pratica di troppe persone, per lo più giovani, si tramuti in un più pericoloso “Insieme facciamo l’indifferenza”. Il proprietario del locale tiene a puntualizzare che all’interno del bar è tutta un’altra musica: «Non abbiamo nulla da nascondere. Il cliente è abbastanza rispettoso delle regole e si siede al tavolo per consumare. Ci sono però ancora troppe persone che quando vanno alla toilette non indossano la mascherina e lo stesso accade quando escono per fumare perché magari ci sono solo pochi metri dall’atrio al tavolo. C’è da dire che molti clienti si conoscono tra loro e questo forse non aiuta». E aggiunge: «Va anche considerato che siamo al minimo storico del lavoro e anche del personale». Come a dire, lavorare e fare al tempo stesso i “poliziotti” non sempre è impresa facile.
Le segnalazioni - Poi ci sono i nervi sempre più tesi e scoperti dei cittadini allibiti davanti ai troppi ragazzi che la sera tardi si aggregano in massa, senza mascherina, attorno ai punti di ritrovo tra Taverne e Gravesano. E allora segnalano, segnalano, come ci conferma Sergio Romaneschi, capodicastero sicurezza di Gravesano: «Noi abbiamo avvisato la Polizia Malcantone Est che è venuta a fare dei controlli. Di più è difficile fare».
La polizia su più fronti - Di più è difficile fare anche per la polizia stessa, come ci conferma il comandante della Malcantone Est: «Va detto - osserva Patrice Delévaux - che chiamate di questo tipo erano più frequenti durante il lockdown di primavera. Forse perché c’era molta più gente a casa e quindi più forte era la tendenza ad osservare cosa accadeva nei paraggi. La situazione, inoltre, è diversa anche per noi che oggi siamo tornati ad essere impegnati su molti fronti, dalla prevenzione dei furti, alla circolazione stradale,... Naturalmente, quando c’è la possibilità, controlliamo anche gli esercizi pubblici».
L'ex colonnello: «Coi giovani è dura» - «Non abbiamo un usciere e io francamente a 75 anni - riprende la parola Romaneschi - non ho molta voglia di prendermi quattro sberloni. I gerenti del bar peraltro sono bravissimi e rispettosi delle regole, ma con molti giovani è dura discutere». Parole che acquistano peso particolare in bocca al municipale, che sapeva farsi rispettare quando, da alto graduato, era al comando delle scuole di fanteria dell'Esercito: «È il degrado della nostra società e dell’educazione che ricevono dalle famiglie. La mia è stata una professione bellissima, ma francamente oggi avrei grosse difficoltà ad ottenere il rispetto delle regole». Se anche il colonnello alza bandiera bianca...