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CANTONEI City Angels ora vegliano sull'uso delle mascherine

12.11.20 - 06:00
La Sezione di Chiasso dei City Angels è scesa in campo per sensibilizzare gli allievi delle scuole medie.
Ti-Press (Pablo Gianinazzi)
I City Angels ora vegliano sull'uso delle mascherine
La Sezione di Chiasso dei City Angels è scesa in campo per sensibilizzare gli allievi delle scuole medie.
«La sicurezza sanitaria viene troppo spesso sottovalutata, anche per colpa dei genitori». Lo stesso non si può dire di quella stradale: «Sui mezzi non tutti indossano la mascherina, ma tutti mettono la cintura».

BALERNA - Sensibilizzare i ragazzi all'uso della mascherina. È con questo intento che i City Angels sono scesi in campo in questi giorni alle scuole medie di Balerna e Chiasso. Non per controllare che l'obbligo in vigore dallo scorso lunedì venga rispettato, quanto per "suggerire" agli allievi che la mascherina va portata anche al di fuori delle aule.

Mascherine e distanze sottovalutate - «Data l'età, la questione viene presa un po' sotto gamba. I ragazzi non si rendono conto che possono fare da vettore al virus e contagiare i loro genitori o i loro nonni», spiega Rubens Dal Fuoco, coordinatore della Sezione di Chiasso. Il lavoro dei City Angels è complementare a quello dei docenti e dei genitori. Ma se da parte dei primi «c'è un grande impegno», per i secondi «spesso ci sono delle lacune», visto che troppe volte i ragazzi fanno quello che vogliono: «Noi riusciamo a mantenere in sicurezza il piazzale scolastico, ma una volta che i ragazzi se ne vanno spesso tolgono la mascherina, anche se sono in gruppo», spiega Dal Fuoco.

La cintura non è un problema - Fra le varie mansioni dei City Angels, c'è anche quella di sensibilizzare sull'importanza delle cinture di sicurezza sui trasporti collettivi. Al contrario dell'uso delle mascherine e del rispetto della distanza sociale, in questo caso la maggior parte degli allievi è recettiva: «Non dobbiamo fare grandi sforzi. Forse la nostra presenza gioca un ruolo, ma tutti la mettono. Noi però non siamo presenti sulla linea, controlliamo solo alla partenza. Quello che succede dopo chiaramente non possiamo saperlo».

Angeli, non poliziotti - Nelle loro attività quotidiane i City Angels sono confrontati con parecchie difficoltà, su tutte il fatto di non poter dire a qualcuno che deve fare qualcosa: «Non siamo poliziotti e non vogliamo essere visti come tali, ma come amici. Quindi cerchiamo di spiegare il perché è meglio fare qualcosa. E spesso funziona». Inoltre il coronavirus ha modificato i servizi offerti alla popolazione: «Nasciamo come volontari di strada d'emergenza - ricorda Dal Fuoco - ma in questo periodo grazie al cielo la gente tende a stare in casa. Quindi anche noi ci siamo adattati, facendo queste attività di sensibilizzazione o andando a fare la spesa per chi ne ha bisogno».

Momò collaborativi - In tutto sono 16 gli angeli che vegliano sul Mendrisiotto. «Un numero più che sufficiente - secondo l'ex coordinatore della Sezione di Lugano - anche perché la popolazione momò è molto più collaborativa ed educata di quella del Luganese».

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COMMENTI
 

lollo68 3 anni fa su tio
Cinture sui mezzi pubblici? Bisognerebbe che tutti abbiano il posto a sedere!

seo56 3 anni fa su tio
Anche gli adulti!!!!!!!!!!!!!

pillola rossa 3 anni fa su tio
Nel nome del padre, del figlio e dello spirito santo...

Blobloblo 3 anni fa su tio
Veramente è sempre tutto aperto...fatti un giro! GRANDE!

Pongo 3 anni fa su tio
hanno chiuso tutto meno che le scuole, GRANDI!
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