Il piano del DECS per ridurre gli affollamenti su bus e treni è giunto a sorpresa per le aziende di trasporto.
La misura interessa i licei cantonali e la Commercio. Il SISA: «È solo un "cerotto"».
BELLINZONA - Non fa l'unanimità la proposta del DECS di posticipare, «almeno per alcune classi», l'orario d'inizio delle lezioni dei licei cantonali e della Commercio per sgravare i mezzi pubblici, giudicati troppo affollati, in tempi di pandemia di Covid-19, soprattutto al mattino.
Come riferito dal Quotidiano della RSI, a essere rimaste sorprese dal progetto sono state innanzitutto le imprese di trasporto pubblico, che non sono state informate in anticipo dei piani del DECS. «Avremmo voluto saperne di più», lamentano.
Critico anche il SISA, Sindacato indipendente degli studenti e apprendisti: «Se il problema dell’affollamento viene finalmente riconosciuto, l’intervento proposto non è decisamente all’altezza della situazione e somiglia più a un “cerotto” che a una reale soluzione», scrive l'organizzazione in un comunicato. A non piacere è soprattutto il fatto che la misura non interessi tutte le scuole del post-obbligatorio, scuole professionali comprese: una soluzione «a metà». Il SISA, che nei giorni scorsi ha lanciato una petizione per chiedere il potenziamento delle «tratte più affollate», teme inoltre per lo stress che i cambiamenti d'orario potrebbero causare agli allievi.
Per il momento, Dipartimento dell'educazione, della cultura e dello sport (DECS) e Dipartimento del territorio (DT) non rilasciano ulteriori commenti. La modifica dovrebbe entrare in vigore a partire da lunedì 23 novembre. «Considerata la complessità dell'operazione, l'urgenza e le diverse condizioni organizzative, ogni sede potrà elaborare la soluzione a lei più confacente», precisa il DECS nella sua comunicazione agli istituti. Le direzioni di questi ultimi si confronteranno con le imprese di trasporto nel corso della prossima settimana.