La multisala di Lugano, attualmente chiusa, ha disdetto il rapporto di lavoro con cinque dipendenti.
I sindacati cercano soluzioni alternative: «Vorremmo capire se facendo ricorso all'orario ridotto ci sarebbero i margini per fermare queste misure».
LUGANO - Quello dei cinema è uno dei settori più colpiti dalla pandemia di coronavirus. Non sorprende quindi che molte sale si trovino in grosse difficoltà economiche, soprattutto dopo le recenti restrizioni messe in atto dal Consiglio di Stato per tentare di limitare la diffusione del virus. Una crisi economica che non ha risparmiato nemmeno il CineStar di Lugano, che - come anticipato dal CdT - ha deciso di disdire il rapporto di lavoro con ben cinque dei suoi quindici dipendenti.
La scelta dei proprietari della struttura multisala - attualmente chiusa - ha naturalmente fatto storcere il naso ai sindacati. «Sappiamo di un numero discreto di lettere di disdetta», precisa il sindacalista Paolo Coppi ai microfoni del Quotidiano. «Vorremmo capire se facendo ricorso all'orario ridotto ci sarebbero i margini per fermare queste misure. Dal nostro punto di vista - conclude Coppi - nell'attuale situazione ogni alternativa al licenziamento va assolutamente perseguita».