Sono circa trenta quelle che dall'inizio di novembre sono giunte al Sindacato svizzero dei massmedia
Il co-segretario regionale: «All'incirca la metà riguarda molestie sessuali, ma la tipologia è ancora da stabilire»
COMANO - Una bufera ha di recente travolto l'emittente romanda RTS per due eclatanti casi di mobbing. Ma il fenomeno sarebbe presente anche in seno alla RSI. È quanto emerge dalla trentina di segnalazioni che il Sindacato svizzero dei massmedia (SSM) ha ricevuto, attraverso un apposito modulo web, dall'inizio di novembre. Si parla di mobbing, bossing e molestie sessuali.
Ma ora cosa succederà? Per il sindacato si tratta di «verificare e approfondire i casi segnalati, mettendosi in contatto con le persone in questione», ci dice Rolando Lepori, co-segretario regionale dell'SSM. Poi si deciderà se e come procedere. «Il “se” dipende dalla volontà della persona interessata».
Lepori ci spiega che tra le segnalazioni pervenute, all'incirca la metà riguarda molestie sessuali. «Ma non è ancora chiaro di che genere di gesti si tratti» sottolinea. Si parla, appunto, di una trentina di segnalazioni, che riguardano il passato recente o meno recente. «Il fenomeno non è quantificabile sulla base di questo numero, ma va ricordato che anche un solo caso è un caso di troppo» conclude Lepori.