Covid-19 e trasporto pubblico: il SISA ha consegnato oggi alle autorità le firme raccolte con una petizione online.
Il sindacato studentesco ricorda ancora una volta il ruolo che i trasporti pubblici giocano nella diffusione del virus e chiedono un intervento da parte del Consiglio di Stato.
BELLINZONA - Il Sindacato Indipendente Studenti e Apprendisti (SISA) ha consegnato questo pomeriggio a Palazzo delle Orsoline le 2'300 firme raccolte della petizione online "Covid-19 e trasporto pubblico" nelle ultime due settimane.
La stessa poneva l'accento sul ruolo che gioca il trasporto pubblico nella diffusione del virus. «Nonostante le nostre rivendicazioni su questo tema - sottolineano dal SISA - il Consiglio di Stato non è ancora intervenuto in maniera significativa per contrastare il problema dell’affollamento nei mezzi pubblici».
A oggi i trasporti pubblici rimangono alquanto affollati e lo spostamento dell'orario delle scuole superiori non ha risolto il problema. «Il problema è stato solo spostato di un'ora», ci spiegava negli scorsi giorni Ivana Pisic, responsabile del Comitato studentesco alla Commercio di Bellinzona. «L’unica differenza visibile con lo slittamento degli orari di un’ora è il passaggio da folle di studenti a folle di studenti e lavoratori nelle ore di punta serali. Si avvicinano perciò adulti, spesso categoria più a rischio, e ragazzi, il gruppo quotidianamente più esposto al virus».
Un problema quindi, come ricordato dallo stesso SISA nella sua petizione online, che non riguarda unicamente la popolazione studentesca con il relativo rischio della chiusura delle scuole, ma l’intera società: «A usufruire del trasporto pubblico non sono unicamente le studentesse e gli studenti, ma anche lavoratori di tutti i settori professionali, tra cui anche il personale sanitario. In questi termini il rischio di contagio all’interno dei trasporti pubblici affollati può rappresentare una grave minaccia per la salute pubblica».
Per questi motivi il SISA chiede «un intervento più coraggioso» da parte dell’autorità, introducendo delle corse supplementari nelle tratte affollate e ripristinando gli orari abituali nelle scuole medie superiori. «Il corpo studentesco del post-obbligo - conclude il sindacato studentesco - merita delle risposte serie e proporzionali alla gravità della situazione, non di essere preso in giro».