Il 34enne austriaco dovrà rispondere davanti al giudice dei fatti avvenuti lo scorso 17 dicembre a Viganello.
La procuratrice pubblica Valentina Tuoni ha infatti chiuso l'inchiesta, mandando a processo il 34enne.
VIGANELLO - È finalmente giunta a un epilogo l'inchiesta sul delitto avvenuto lo scorso 17 dicembre presso la pensione de La Santa a Viganello, dove aveva perso la vita un 35enne del Bellinzonese. E le imputazioni ai danni del presunto colpevole sono di quelle gravissime.
La procuratrice pubblica Valentina Tuoni, responsabile del caso, ha infatti promosso le accuse di assassinio, omicidio intenzionale, omissione di soccorso, infrazione e contravvenzione alla Legge federale sugli stupefacenti nei confronti del 34enne austriaco domiciliato nel Luganese, che fu arrestato il giorno dopo i fatti. Con lui era finito in manette anche un 43enne del Mendrisiotto, ritenuto implicato nel delitto dagli inquirenti e che si era sempre dichiarato innocente, ma che non andrà a processo poiché deceduto per una probabile overdose ad aprile. L'imputato ha tempo ora fino all'11 dicembre per presentare eventuali istanze probatorie.
La vicenda - Il corpo del 35enne del Bellinzonese fu rinvenuto senza vita in una camera della pensione di Viganello la sera del 17 dicembre 2019. Dopo gli accertamenti effettuati dalla polizia cantonale, fu subito chiaro che l'uomo era stato vittima di un violento pestaggio che ne aveva provocato il decesso. Il giorno successivo scattarono le manette per i due presunti autori, il 34enne austriaco che andrà a processo, e il 43enne del Mendrisiotto che è in seguito deceduto. VIttima e carnefice, come si sarebbe appreso qualche giorno dopo, si conoscevano e avrebbero bevuto insieme prima che tra i due scoppiasse un litigio. Prima delle botte e della morte.