Il Dipartimento del territorio ha gestito per la prima volta la transizione di un dipendente. E se l'è cavata molto bene
LUGANO - LUGANO. Il mese scorso il Dipartimento del territorio ha inviato una "circolare" unica, probabilmente, nella storia del Cantone. Riguardava un funzionario di lungo corso, e la sua decisione di cambiare sesso. «Simona» è il suo nuovo nome - si legge - e così sono pregati di chiamarla colleghi ed esterni, nell'espletamento delle sue funzioni. La mail è stata inviata anche ad alcune aziende private, con cui Simona ha solitamente a che fare.
Le transizioni di genere in Ticino non capitano tutti i giorni. Neanche tutti gli anni. Dal 2008 al 2015 l'Ufficio di statistica ne ha registrate 6. La tendenza è all'aumento (3 casi nel 2016, ultimo dato) ma a frenare i numeri c'è il fatto che, per il riconoscimento ufficiale, è ancora necessario passare da un giudice.
Simona ha deciso di non aspettare. «È un percorso lungo e richiederà ancora tempo, ma ho voluto mettere subito le cose in chiaro sul lavoro» racconta la donna, che come tale ha accettato di raccontarsi a tio.ch/20minuti (chiedendo però l'anonimato sul cognome). «Ho iniziato la terapia ormonale in primavera, e al momento opportuno ho avvertito il mio superiore».
Il capo-sezione Roland David ricorda il momento con emozione. «Non mi era mai capitata una cosa simile, è stato toccante» racconta. «Il funzionario mi ha raccontato la sua vicenda personale, che non conoscevo e che meritava a mio avviso il massimo rispetto» dopodiché «abbiamo concordato una comunicazione interna ed esterna al momento opportuno».
Il momento è arrivato con l'autunno, quando «la terapia ormonale ha iniziato a dare risultati evidenti» spiega Simona. Affinché il funzionario possa continuare a rappresentare l'autorità pubblica anche da funzionaria, era «opportuno un chiarimento con i colleghi e all'esterno».
Le reazioni sono state ottime. «Mi sembra che tutti i destinatari abbiano accolto la notizia con comprensione e supporto. Siamo molto contenti, come Sezione, di come sono andate le cose» conclude David. Anche Simona è soddisfatta: «Sia in ambito lavorativo che sociale incontro un atteggiamento molto positivo. Mi sento accettata e integrata».
Ironia della sorte, Simona è la prima collaboratrice donna nella sua funzione. Superati i 50 anni, con due figli e un matrimonio alle spalle, il "passo" «non è stato semplice» confessa «ma meno doloroso che per molti altri». In Ticino «la gente ha meno pregiudizi di quanto si creda, su questi argomenti. Almeno così dimostra la mia esperienza. Avrei potuto farlo prima ma la storia della mia vita me lo ha permesso solo ora».
Per il cambiamento anagrafico invece bisognerà aspettare i primi mesi dell'anno prossimo. La pratica è in corso presso la Pretura di Lugano. Un passaggio - quello giudiziario - che in futuro potrebbe accorciarsi: il Consiglio degli Stati ha votato per abolirlo, a giugno. Ora la palla è in mano al Nazionale.