Lo chiede una petizione corredata da 405 firme promossa da Unia.
Il sindacato: «Lavorare sui cantieri è faticoso e logorante per chiunque vi opera e una buona parte dei lavoratori raggiunge il pensionamento con un fisico consumato dalla fatica».
BELLINZONA - «Anche i lavoratori dell’artigianato del metallo devono poter beneficiare di un sistema di pensionamento anticipato a 62 anni». A chiederlo è una petizione - corredata di 405 firme - promossa dal sindacato Unia Ticino e Moesa e che è stata consegnata poco fa nelle mani del presidente dell’Associazione professionale di categoria AM Suisse Ticino Piergiorgio Rossi. «Lavorare sui cantieri è faticoso e logorante per chiunque vi opera e una buona parte dei lavoratori raggiunge l’età ordinaria di pensionamento di 65 anni con un fisico consumato dalla fatica e tanti si ammalano o si infortunano prima», si sottolinea nella petizione.
Per questo Unia intravvede la necessità che le parti sociali trovino «soluzioni concrete e lungimiranti e nell’interesse di lavoratori e datori di lavoro», come avvenuto per l’edilizia principale con il prepensionamento a 60 anni e in alcuni rami dell’artigianato.
«In Ticino - precisa il sindacato - piastrellisti, posatori di pavimenti, gessatori, tecnici della costruzione godono già da oltre un decennio di un sistema di prepensionamento a 62 anni con ottime prestazioni». Un modello, questo, che Unia ora chiede di estendere al ramo dei fabbri-metalcostruttori, che nel cantone impiega circa 1'450 addetti.