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CANTONEAnno difficile tra telefonate indesiderate e rimborsi non ottenuti

08.12.20 - 13:30
Contratti, metodi di vendita scorretti e Covid-19. Ecco i principali problemi dei consumatori svizzeri nel 2020
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Anno difficile tra telefonate indesiderate e rimborsi non ottenuti
Contratti, metodi di vendita scorretti e Covid-19. Ecco i principali problemi dei consumatori svizzeri nel 2020
La classifica annuale dell'ACSI. In "pole position" una nuova entrata, legata agli annullamenti dei viaggi causati dalla pandemia

LUGANO - La pandemia di coronavirus ha influito non solo sulla salute (fisica e mentale) della popolazione, ma anche sui suoi consumi. E non esclusivamente per ragioni economiche.

A rivelarlo è l’Associazione dei consumatori della Svizzera italiana (ACSI) che, in collaborazione con l’Alleanza delle organizzazioni di difesa dei consumatori, anche quest'anno ha prodotto una classifica nazionale delle principali lamentele ricevute dai consumatori svizzeri.

Commercio online - Nel 2020 troviamo in testa, come lo scorso anno, le controversie contrattuali relative ai consumi (6273 segnalazioni), sulle quali - come detto - ha influito anche l’aumento del commercio online legato alla pandemia. Controversie che risultano in leggero aumento rispetto al 2019 (quando erano il 36%), a causa della crescita del commercio online.

I problemi di spedizione e consegna aumentano dunque col cambio delle abitudini e sono apparsi diversi casi di furti d’identità, nei quali un malintenzionato utilizza i dati personali di un consumatore a sua insaputa per fare un’ordinazione e intercetta poi il pacchetto. Il consumatore, quindi, riceve in seguito una fattura per un articolo mai comandato e mai visto.

Telefonate indesiderate - I metodi di vendita scorretti seguono, con 2315 segnalazioni. Le telefonate indesiderate, in particolare per proporre contratti di assicurazione malattia base o complementare, restano all’origine di un buon numero di segnalazioni. Dal 2021, fortunatamente, sarà proibito per legge chiamare un numero assente dall’elenco telefonico. Le nuove norme obbligheranno gli operatori a proteggere la loro clientela offrendo un filtro per le chiamate commerciali. Starà ai consumatori essere proattivi attivando i filtri.

In diminuzione, invece, le telefonate legate all’acquisto di biglietti nel mercato “grigio” per spettacoli o eventi sportivi, diminuite a causa della pandemia. L'ACSI tuttavia si attende una ripresa nel 2021.

Viaggi e voli annullati - In terza posizione c'è una "new entry", una categoria legata a quest’anno particolare: le controversie in merito all’annullamento di viaggi o al rimborso di voli dovuti alle conseguenze della pandemia (1259). Nell’attuale contesto pandemico, le lamentele legate alle domande di rimborso in seguito all’annullamento di voli o pernottamenti sono esplose nel 2020. Il fatto che molti consumatori utilizzino piattaforme online per fare le proprie prenotazioni complica spesso i tentativi di ottenere dei rimborsi. Il consumatore si trova infatti “rimbalzato” fra le compagnie aeree o gli alberghi e le suddette piattaforme online. Coloro che hanno riservato dei viaggi tutto compreso presso le agenzie viaggi hanno fino ad ora dovuto portare pazienza in caso di annullamento: le procedure per ottenere un rimborso risultano essere al momento ancora bloccate.

Le denunce ricevute nel corso del 2020 da ACSI, Konsumentenschutz e FRC sono state in totale 16’060.

La classifica

    • 1° Rango: 39% Controversie contrattuali relative ai consumi (garanzia, consegna, e-commerce).
    • 2° Rango: 14,5% Metodi di vendita scorretti (mancato rispetto dell’asterisco, false ordinazioni).
    • 3° Rango: 8% Controversie legate all’annullamento di viaggi a causa del Covid-19 (trasporto aereo, riservazione di alberghi).
    • 4° Rango: 7% Assicurazioni (assicurazioni malattia, assicurazioni di annullamento).
    • 5° Rango: 7% Pratiche delle società d'incasso (richieste di spese aggiuntive esorbitanti).
    • 6° Rango: 6,5% Telecomunicazione (rete fissa e mobile, televisione, connessione internet).
    • Il restante 18% è rappresentato principalmente da problemi legati alla salute (incomprensioni con i medici, mascherine, prezzi dei medicamenti), all’alimentazione (indicazioni di provenienza, imballaggi ingannevoli, alimenti di bassa qualità), ai servizi finanziari, a questioni legate all’energia e all’ambiente, ai servizi pubblici e alla protezione dei dati.
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