Verrà solamente distribuita fra i vari canali, spiega l'emittente di Comano.
In questo modo sarà possibile raggiungere un pubblico più vasto e adeguarsi alle nuove modalità di fruizione.
COMANO - «Nessun smantellamento dell'offerta culturale radiofonica». La RSI prende posizione dopo le critiche espresse dal sindacato svizzero dei mass media sul futuro di Rete Due e più in generale sul progetto di revisione dell’offerta audio, annunciato lo scorso marzo e tutt’ora in atto. «Un progetto che non riguarda esclusivamente i programmi di Rete Due ma tutta l’offerta di contenuti audio RSI, quindi anche i programmi di Rete Uno e Rete Tre», si legge in una nota diffusa in serata.
L’idea dell'emittente di Comano sarebbe infatti quella di offrire più contenuti culturali a un pubblico sempre più vasto: «L’offerta culturale audio RSI deve uscire dal confinamento a un solo ed esclusivo canale radiofonico per pervadere, con modalità produttive e stilistiche adeguate anche, per esempio, la rete radiofonica RSI più seguita, Rete Uno, e l’offerta digitale RSI su podcast». La radio deve infatti rinnovarsi per toccare tutti i pubblici con la propria offerta. Un lavoro di rinnovamento non più procrastinabile perché imposto dalle nuove modalità di fruizione da parte del pubblico e dalla costante erosione del numero di ascoltatori radiofonici in Svizzera ed Europa che ne è conseguenza
La RSI assicura quindi che proseguirà nel suo lavoro di valorizzazione della cultura in tutte le sue possibili sfaccettature: parlandone, dibattendone, promuovendola e, anche, producendola. «Non smetterà mai di offrire alla ricca realtà artistica e culturale della Svizzera italiana un luogo dove presentarsi e, anzi, lo offrirà laddove potrà raggiungere sempre più persone e di tutte le età».
Nel frattempo però è stata lanciata una raccolta firme per chiedere che la direzione generale SSR-SRG-RSI non smantelli Rete Due, «una rete radiofonica culturale di grande qualità e che è il fiore all'occhiello della RSI».