Anche l'Associazione ticinese dei giornalisti interviene a difesa di posti di lavoro e cultura.
La scelta di tagliare il parlato del 30% è ritenuta incomprensibile: «È il carattere più specifico della rete culturale e ciò che ne giustifica l’esistenza». Intanto una petizione lanciata per salvare la radio ha già raccolto oltre 7'000 firme.
COMANO - Anche l'Associazione ticinese dei giornalisti (Atg) - dopo il sindacato svizzero dei mass media - entra nel dibattito sui previsti tagli a Rete Due. L'emittente di Comano avrebbe infatti previsto una riduzione del parlato dal 40% al 10% del tempo di antenna. Una scelta, questa, ritenuta «insostenibile» da Atg. «L'idea di diluire la produzione di emissioni culturali attualmente offerte da questa rete, dirottandole sul web e su Rete Uno e facendo di Rete Due una rete quasi unicamente musicale, significherebbe rinunciare al suo carattere più specifico e prezioso».
«Casa della cultura» - Ovvero quello legato al mondo culturale. «La Rete Due - sottolinea Atg in una nota - è la casa della cultura dove con competenza e professionalità si dà voce ai diversi attori e ai diversi progetti, alle tante attività e alle tante anime della vita culturale della Svizzera Italiana». Relegare tutto questo solo sul web sarebbe per l'Associazione un gran peccato e creerebbe un prodotto di nicchia. «Siamo consci che sono tempi difficili per il nostro settore. Ma la pandemia ci ha mostrato il valore e la necessità della cultura, una cultura raccontata, spiegata, dibattuta, criticata con professionalità, competenza e con i necessari mezzi. Il servizio pubblico non può rinunciare a questo, non può rinunciare a fare la sua parte».
«Così si crea un doppione» - Atg non capisce neppure il senso per cui la Rsi dovrebbe dotarsi di una nuova rete (quasi) unicamente musicale quando la stessa SSR propone già Swiss Classic e Swiss Jazz. «Il progetto - viene precisato - rischierebbe dunque di essere un doppione di queste due reti, creando una incomprensibile concorrenza interna. Il cosiddetto “parlato di Rete Due” è il carattere più specifico della rete culturale e ciò che ne giustifica l’esistenza».
«La direzione ci ripensi» - L'Atg chiede quindi ai vertici di Comano di ripensarci: «Crediamo che la direzione della Rsi sia chiamata a una scelta coraggiosa e vitale per la sua identità e missione, confermando Rete Due nella sua forma attuale, continuando a offrire il parlato, ovviamente anche sul web. Tutto ciò nel rispetto delle riduzioni di bilancio a cui tutta la SSR è chiamata».
La petizione: «Più di 7'000 firme in due giorni» - Intanto una petizione online lanciata martedì 8 dicembre e indirizzata alla Direzione generale della SSR ha già raccolto oltre 7'000 firme in due giorni. «Con questa petizione - sottolinea il primo firmatario Graziano Terrani - chiediamo di non smantellare una rete radiofonica culturale. Alla SSR chiediamo di pensare, una volta tanto, anche alle minoranze che agli indici di ascolto prediligono gli indici di gradimento».