Le discussioni iniziate ieri sono proseguite oggi. Ma alla fine il Parlamento ha detto "sì"
Il Consiglio di Stato dovrà presentare entro fine giugno un aggiornamento del preventivo con misure volte a raggiungere l’assorbimento dell’autofinanziamento negativo.
MENDRISIO - Un disavanzo di 230,7 milioni di franchi (dopo tre anni di cifre nere). Sono numeri importanti quelli del Preventivo 2021 giunto tra ieri e oggi sotto gli occhi del Parlamento e approvato questa sera con 47 voti favorevoli e 25 contrari. «La crisi Covid-19 ha innescato un meccanismo di recessione, che ha determinato minori ricavi e maggiori spese, facendo esplodere il disavanzo», si legge nel rapporto (unico) della Commissione gestione e finanze. Si tratta quindi di un preventivo "dell'incertezza", condizionato dalla situazione e dalle misure anti coronavirus e agli oneri che ne discendono.
«Ci troviamo in una crisi che non è ancora terminata, sanitaria e socio-economica - ha detto il presidente del Consiglio di Stato, Norman Gobbi -. Se era previsto un deficit di 50 milioni, ora sono 230. Lavorare insieme significa trovare di punti di incontro. E quando ci si trova in situazioni di crisi, diventa ancora più importante gestire insieme la situazione per rispondere alle sfide».
Un alto indebitamento - «Il dato più allarmante concerne l’autofinanziamento, che già dal 2021 diventerà negativo (22.4 milioni). Per far fronte alle spese ricorrenti, lo Stato sarà costretto a indebitarsi in maniera molto malsana - scrive ancora la Commissione -. Un altro dato che non è molto incoraggiante riguarda il capitale proprio, che ritorna a essere negativo in maniera importante. La crisi Covid-19 è giunta prima che il Cantone accrescesse e consolidasse il proprio capitale proprio. Quindi, il Ticino non riuscirà a far fronte alle perdite tramite riserve a disposizione».
Parola d'ordine "incertezza" - Era "indispensabile" approvare un preventivo oggi per permettere al Governo di agire tempestivamente nei confronti della pandemia, se serve potenziando i servizi necessari. Con un posticipo al mese di gennaio, infatti, lo Stato non avrebbe avuto facoltà di assumere nuovi oneri non previsti dalle norme legali (come crediti straordinari e nuove assunzioni in ambito sanitario). Proprio per questo la Commissione se da una parte ha invitato il plenum ad aderire al Preventivo 2021, dall'altra chiama il Consiglio di Stato a «presentare entro il 30 giugno 2020 un messaggio in cui proponga l’aggiornamento del preventivo, indicando un pacchetto di misure volte a raggiungere l’assorbimento dell’autofinanziamento negativo preferibilmente entro il 31 dicembre 2021». «Per noi è importante avere la certezza di un preventivo aggiornato per poter far funzionare il sistema anche a partire da gennaio», ha dichiarato Christian Vitta. Norman Gobbi, dal canto suo, ha assicurato che «il Consiglio di Stato ha aderito alla proposta di decreto legislativo per trovare un autofinanziamento positivo per garantire la gestione corrente. E rimandando le spese non necessarie».
Tensioni in casa Lega - Il Preventivo 2021 è stato anche causa di "rotture". In particolare nella Lega dei ticinesi. Michele Foletti (non in aula a causa di un infortunio) ha infatti lasciato il ruolo di capogruppo e il posto nella commissione della Gestione (come riferito da la Regione) in quanto gli altri deputati avrebbero «delegittimato» il suo operato e lo avrebbero «sfiduciato». «Voteremo "sì" al Preventivo 2021 solo se verranno accettati i nostri emendamenti», aveva anticipato ieri nelle dichiarazioni di voto Boris Bignasca. Emendamenti (taglio della spesa cantonale dell'1,5%, blocco delle nuove assunzioni tranne nel settore sanitario e degli scatti salariali al personale dirigente) infine non approvati.
Niente da fare neppure per gli emendamenti presentati da UDC, MPS, PC e Più Donne con cui (in estrema sintesi) si chiedevano puntuali interventi sulla spesa (tagli o aumenti mirati).