Il Gran Consiglio ha respinto i due rapporti (maggioranza e minoranza)
MENDRISIO - L'argomento "cassa malati" accende sempre gli animi. È emerso anche nel dibattito sulla trattanda 11 dell'ordine del giorno del Gran Consiglio, sulla deduzione nelle imposte dei premi. Ma dopo il voto del parlamento, tutto rimane com'è.
La Legge tributaria ticinese attualmente consente di dedurre dalle imposte “i versamenti, premi e contributi per assicurazioni sulla vita, contro le malattie e contro gli infortuni” fino a concorrenza di una somma globale di 10'500 franchi per i coniugi che vivono in comunione domestica e di 5'200 franchi per gli altri contribuenti. L’iniziativa parlamentare presentata da Paolo Pamini e cofirmatari il 15 ottobre 2018 proponeva di permettere la piena deducibilità dei premi di cassa malati. Concretamente, una soglia pari a 10'000 franchi annui per persona (pertanto 20'000 franchi annui per i coniugi) e 3’000 per ogni figlio.
Nel rapporto di maggioranza la Commissione gestione e finanze proponeva come compromesso il mantenimento degli attuali limiti massimi deducibili introducendo un supplemento di 700 franchi annui per figlio o persona bisognosa a carico e l’introduzione dell’obbligo della presentazione di una prova documentale che attesti l’importo dei premi effettivamente pagati agli istituti assicurativi. Ma il rapporto è stato boccato con 43 voti contrari, 34 favorevoli e 3 astenuti.
Stessa sorte è capitata al rapporto di minoranza (49 no, 27 sì e 2 astenuti). Di conseguenza, la proposta dell'iniziativa è caduta.
Uno schiaffo all'UDC, che non ha tardato a reagire con un comunicato stampa. I democentristi puntano il dito contro il PLR, accusato di essere «il partito dello Stato e della spesa pubblica». La proposta sarebbe affondata «perché avrebbe lasciato troppi soldi nelle tasche dei contribuenti» e questo «non è piaciuto agli altri partiti» secondo l'UDC. L'iniziativa è stata votata anche da PPD e Lega.