Il timore di una deputata grigionese: «Un ritardo metterebbe in pericolo i nostri vicini».
Quindi l'esempio sulla gestione della pandemia: «Abbiamo dovuto attendere che Coira decidesse quando il Ticino era già avanti».
SAN VITTORE - «Il Moesano si serve degli ospedali ticinesi e quindi quanto si fa nel Moesano si riflette sugli stessi. È importante che i tempi delle vaccinazioni coincidano». Nicoletta Noi-Togni, sindaca di San Vittore (GR) e deputata in Gran Consiglio, non nasconde una certa preoccupazione circa i tempi di gestione differenti tra Grigioni e Ticino, in merito all'inizio delle vaccinazioni.
«Basandomi sull’esperienza fatta ad inizio pandemia - spiega la parlamentare in uno scritto rivolto al Governo grigionese -, il Moesano ha dovuto attendere diverse settimane prima che Coira si attivasse nella prevenzione Covid mentre il Ticino l’aveva iniziata da tempo». Da qui la richiesta di «una coerenza d’intervento vaccinale tra Grigioni e Ticino per cio’ che riguarda il Moesano».
«Mi rendo conto che i vaccini vengono assegnati numericamente ai Cantoni - prosegue Noi-Togni -, ma mi rendo anche conto che un ritardo di applicazione della profilassi vaccinale da parte grigionese significherebbe per la popolazione del Moesano prolungare un pericolo che in Ticino si sta, tramite vaccinazione (inizio 4 gennaio) arginando». La deputata quindi non solo ricorda come gli ospedali ticinesi accolgano diversi grigionesi, ma sottolinea pure: «Il Moesano dispone di ben quattro Case di cura e per anziani che ospitano anche degenti ticinesi. Quindi una coordinazione s’impone anche in riferimento a questo settore nel quale è più che mai importante intervenire».