Il presidente dell'ordine dei medici Franco Denti non è ottimista per l'anno nuovo. E dal governo vorrebbe di più.
«Dovessi scrivere una lettera a Babbo Natale? Chiederei restrizioni più severe e chiuderei subito centri commerciali e piste da sci».
BELLINZONA - Se dovesse scrivere una letterina di Natale, Franco Denti chiederebbe più restrizioni. «Chiudere i centri commerciali, le piste da sci». Il presidente dell'Ordine dei medici - nonché deputato - è dall'inizio della pandemia un osservatore severo delle politiche ticinesi e federali. E non ha cambiato idea.
L'andamento dei contagi in Ticino non lo soddisfa «per niente». La stagnazione, come ribadito ieri anche dal medico cantonale Giorgio Merlani, è un bicchiere mezzo vuoto. «Non assistiamo a un miglioramento, e nella nostra situazione non è certo una buona notizia» sottolinea Denti. «Siamo ancora il cantone messo peggio in Svizzera».
Si riferisce all'incidenza del virus sul totale della popolazione?
«Esattamente. Gli indicatori definiti da Berna parlano chiaro. Da qui fino al 22 gennaio sarà una lunga quaresima, ed è probabile che nuove restrizioni verranno comunicate nei prossimi giorni. Almeno me lo auguro».
Cosa desidererebbe per il 28 dicembre?
«Il Consiglio federale ha detto che ci sarà un aggiornamento delle misure. Dal canto mio, avrei già chiuso i centri commerciali, visto che la strategia è quella di evitare gli assembramenti. I negozi normali no, ma i grandi centri, dove la gente si affolla in gruppi numerosi, avrebbero dovuto chiudere».
Piste da sci: ieri i Grigioni hanno deciso di mantenerle aperte.
«Anche qui vale il discorso sugli assembramenti. Hanno chiuso bar, ristoranti, limitato i negozi, e le piste da sci no. Non ne vedo la ragione. Oggi il sistema sanitario è ancora sotto pressione come ieri, e nelle prossime settimane saremo ancora con l'acqua alla gola. Abbiamo visto i morti superare quelli della prima ondata».
Dal governo cantonale cosa si aspetta?
«Niente. Il consiglio di Stato ha dimostrato di andare al traino. Se i Grigioni avessero deciso la chiusura degli impianti, lo avrebbe fatto anche il Ticino. Su ulteriori chiusure, a Bellinzona aspetteranno Berna come hanno fatto finora».
Per l'anno nuovo, insomma, c'è poco da stare allegri.
«L'unica buona notizia sono i vaccini, che stanno arrivando. Ma attenzione: non arriveranno nei cantoni prima di gennaio. Sento in giro tante bufale sulle date. In TIcino, quantomeno, voglio chiarire che i vaccini non arriveranno prima del 6 gennaio, e verranno distribuiti anzitutto nelle case anziani. Contiamo di completare la campagna nelle case anziani entro fine gennaio».
In Ticino sono arrivati finalmente anche i test rapidi, nei giorni scorsi. Anche su questo c'è un po' di confusione. Sembra ci siano persone che, pur di "saltare la fila" per i test, esagerino i sintomi.
«La distinzione deve essere chiara. I test rapidi per andare all'estero, prevalentemente in Italia, non sono pagati dalla Confederazione. Anche perché chi va in vacanza contravviene alle raccomandazioni delle autorità, che sono di rimanere a casa. Ai checkpoint, i sintomi vengono verificati da un medico, e se risultano incongruenze il paziente dovrà pagare di tasca sua. In generale però posso dire che il triage sta funzionando bene».