Prorogato di due mesi l'accordo di navigazione sul Verbano. Ma intanto la Snl è rimasta senza dipendenti
LOCARNO - «Finché la barca va, lasciala andare» cantava Orietta Berti. Ma sul Lago Maggiore le acque si sono increspate notevolmente, dopo l'annunciato licenziamento di tutti i dipendenti da parte del Consorzio di Navigazione italo-svizzero.
Un pasticcio natalizio, dovuto al mancato dialogo tra i due partner: la Società Navigazione Lago di Lugano sul lato svizzero, e la Navigazione Lago Maggiore (con sede ad Arona) su quello italiano. Oggi, a due giorni dallo scadere dell'accordo attuale - il 31 dicembre - è arrivata la notizia: l'accordo è stato prorogato per altri due mesi, fino a fine febbraio.
Una firma "in extremis" per «garantire la continuità del servizio», si legge in una nota odierna del partner italiano. Il problema però rimane. E prontamente da Lugano è arrivata la replica ticinese. La SNL precisa che «solo oggi alle ore 11.18 abbiamo ottenuto le autorizzazioni necessarie a operare» e che «le attività di questi mesi sono sempre state condivise con i lavoratori».
Con l'avvicinarsi della scadenza di fine anno, sottolinea l'azienda, «abbiamo convocato ogni singolo collaboratore proponendo un contratto per l'anno 2021» all'interno della SNL. I sindacati SEV e Unia però non ci stanno, e nessuno dei marinai del Locarnese accetta la proposta. Degli otto marinai licenziati, precisa ancora la Società, tre avrebbero chiesto «aumenti salariali fino al 30 per cento», uno dei turni più favorevoli, tre non hanno risposto, e un collaboratore «ha espresso la volontà di cambiare attività».
La Società ribadisce di avere «tutelato l’occupazione di tutti i collaboratori, preservando il prezioso know-how all’interno dell’azienda, nonostante il contesto finanziario e operativo estremamente difficile». Resta il problema di come verrà garantito il servizio. Senza marinai, la barca dovrà andare da sola?